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Appalti negati dal ministero e commesse tolte, l’imprenditore antiracket si toglie la vita

Rocco Greco era uno dei simboli della lotta al pizzo a Gela. Da imprenditore antiracket aveva denunciato e fatto condannare alcuni boss mafiosi, che poi lo avevano denunciato. Da quelle accuse era stato assolto, poi ad ottobre il ministero dell’Interno lo aveva punti negandogli alcuni appalto per i suoi “atteggiamenti di supina condiscendenza con esponenti di spicco della criminalità organizzata”. Così, secondo quanto scrive Repubblica, Rocco Greco si è suicidato.

No alla white list per il terremoto

Nonostante l’assoluzione per le accuse lanciate dai boss, la vita di Rocco Greco è cambiata in peggio, tanto che la sua ditta la Cosiam srl era stata esclusa dalla white list per la ricostruzione post terremoto in Centro Italia per decisione della ‘Struttura di missione antimafia sisma’. “Eppure aveva scelto di denunciare”, afferma l’avvocato Alfredo Galasso, legale di tante parti civili a Palermo.

“La denuncia mi è costata cara”

Nel 2007 l’imprenditore antiracket aveva denunciato i capo della Stidda e di Cosa Nostra, coinvolgendo anche sette imprenditori. Ci furono altri arresti nell’operazione Munda con condanne in Cassazione. Nelle pieghe degli atti però rimangono le accuse degli imputati che di quegli imprenditori dissero che “pagavano il nostro sostegno e si spartivano gli utili”. Nulla di vero, a guardare i vari gradi di giudizio, che stabiliscono che quegli imprenditori erano vittime. Quelle vittime però, dice il Viminale, avevano avuto rapporti con i boss e quindi “c’è il rischio di infiltrazioni mafiose nell’azienda”.

La revoca delle commesse

Non solo l’esclusione dalla white list ma anche la revoca di commesse pubbliche e private per l’azienda di Rocco Greco. Da qui è partito il licenziamento di 50 operai, una necessità dato che nemmeno il ricorso al Tar era stato utile per il reintegro dell’azienda. Un colpo troppo duro per l’uomo che lo scorso 27 febbraio, il giorno dopo l’ennesimo incontro con il suo avvocato, ha deciso di togliersi la vita in un container nella sua azienda.

Fabio Mencocco

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