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Apple deve pagare 13 miliardi di euro all’Irlanda, che però non sa bene come usarli

La Commissione Europea ha contestato al colosso tech di aver beneficiato illegalmente di un regime fiscale estremamente vantaggioso concesso dallo Stato per dieci anni. Ma cosa fare ora con tutti quei soldi?

Martedì scorso, la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza definitiva che obbliga Apple a pagare 13 miliardi di euro di tasse arretrate all’Irlanda. Si tratta di un capitolo conclusivo di una lunga battaglia legale iniziata nel 2016, in cui la Commissione Europea ha contestato al gigante tecnologico statunitense di aver beneficiato illegalmente di un regime fiscale estremamente vantaggioso concesso dallo Stato irlandese tra il 2003 e il 2013. La sentenza stabilisce che Apple non ha più possibilità di ricorrere contro la decisione e dovrà restituire la somma all’Irlanda, una cifra che, includendo gli interessi maturati, ammonta a circa 13,8 miliardi di euro.

Una strada di Dublino | Pixabay @Darby1996 – ireporters.it

Questo ingente importo sarà depositato dal governo irlandese su un proprio conto corrente, visto che Apple aveva già preventivamente accantonato la somma in un conto di garanzia in attesa della decisione finale. Tuttavia, sorge ora una domanda cruciale: cosa fare con questa somma di denaro?

Una sentenza inaspettata e scomoda

Sebbene la sentenza rappresenti una vittoria per la Commissione Europea e una conferma del principio che le multinazionali devono pagare le giuste imposte nei paesi in cui operano, per l’Irlanda il verdetto è stato in qualche modo sorprendente e, in un certo senso, non del tutto benvenuto. Il governo irlandese, durante tutto il processo, ha sostenuto Apple nel suo ricorso contro la decisione della Commissione, temendo che una condanna potesse scoraggiare altre multinazionali dall’investire nel Paese. L’Irlanda ha costruito una parte significativa della sua crescita economica sul suo regime fiscale favorevole, che ha attratto numerose imprese tecnologiche globali, tra cui Apple, Google e Facebook.

Opzioni conservative e ambiziose

Le possibili destinazioni di questi fondi sono numerose e varie, e il dibattito politico e mediatico è già acceso. Il governo irlandese, attualmente guidato da una coalizione di centrodestra con il supporto dei Verdi, sta vagliando diverse ipotesi, alcune delle quali più prudenti e altre più ambiziose.

Una delle opzioni più conservative sarebbe utilizzare i fondi per ridurre il debito pubblico, che attualmente si aggira intorno ai 234 miliardi di euro. Se l’intera somma fosse impiegata in questo modo, il debito scenderebbe di circa sei punti percentuali. Tuttavia, questa scelta non genererebbe benefici immediati per l’economia irlandese, e per questo motivo è considerata poco popolare.

Un’altra soluzione cauta sarebbe quella di mettere da parte il denaro in appositi fondi di riserva, da utilizzare in futuro in caso di necessità. Questi cosiddetti “fondi per i giorni di pioggia” potrebbero servire a fronteggiare eventuali crisi economiche o a sostenere il sistema pensionistico, particolarmente vulnerabile in un contesto di invecchiamento della popolazione, o ancora a finanziare interventi urgenti contro il cambiamento climatico.

Progetti infrastrutturali e nuove proposte

Tuttavia, c’è chi suggerisce di impiegare i fondi in maniera più immediata e visibile, attraverso investimenti in infrastrutture. L’opposizione politica, ad esempio, ha già chiesto al governo di destinare parte dei 13 miliardi alla costruzione di nuove case, scuole e ospedali, nonché allo sviluppo di energie rinnovabili, come la realizzazione di parchi eolici offshore.

Anche il Financial Times ha sottolineato come l’Irlanda, pur avendo già due fondi di riserva, stia vivendo un periodo di forte crescita economica, con un avanzo di bilancio previsto per il 2024 di circa 8,6 miliardi di euro. Di conseguenza, molti esperti suggeriscono che sarebbe meglio impiegare i fondi in progetti di lungo periodo, in grado di sostenere lo sviluppo futuro del Paese.

Un’idea discussa da tempo è quella di costruire una metropolitana a Dublino, un progetto che potrebbe essere finanziato con una parte di questi soldi. Altri suggeriscono di investire in tecnologie digitali e nella transizione energetica, contribuendo a rendere l’economia irlandese ancora più competitiva e sostenibile nel lungo periodo.

La campagna elettorale alle porte

Le decisioni sul futuro utilizzo dei fondi saranno probabilmente uno dei temi centrali della prossima campagna elettorale, dato che il rinnovo del parlamento irlandese è previsto entro il 2025. L’opposizione e i partiti di governo dovranno confrontarsi su come gestire questa opportunità senza precedenti, in un contesto politico ed economico in cui la gestione delle risorse pubbliche è diventata una questione di cruciale importanza.

Andrea Zoccolan

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