Furto e ricettazione, i carabinieri di Caserta hanno arrestato quattro persone, eseguiti 2 obblighi di dimora. Le indagini partite nel 2016 hanno accertato una rete familiare di complici
Furti su autovettura e ricettazione dei beni sottratti, stamattina i carabinieri della Compagnia di Caserta hanno dato esecuzione ad uni’ordinanza dispositiva di 6 misure cautelari coercitive (4 arresti domiciliari e 2 obblighi di dimora nel comune di residenza), provvedimento emesso dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della locale Procura della Repubblica guidata dalla procuratrice Maria Antonietta Troncone.
Le indagini svolte dalla Stazione carabinieri di Caserta, dal settembre 2016 al febbraio 2017, hanno consentito di identificare gli indagati come responsabili di 15 furti su autovettura commessi per la maggior parte nella città di Caserta, in via G. M. Bosco, Corso Giannone e via Ruggiero tra le ore 8 e le 9,30 del mattino.
Le vittime dei furti sono stati per lo più genitori che, avendo la necessità di accompagnare i figli a scuola, lasciavano momentaneamente incustoditi i veicoli, al cui interno vi erano borse, effetti personali, carte di credito, bancomat, telefoni cellulari, tablet, computer portatili, documenti vari e denaro contante.
I carabinieri hanno messo in relazione i tempi, luogo e modus operandi emerse dalle denunce.In particolare l’elemento che accomunava quasi tutti gli eventi era rappresentato dalla circostanza che le auto, in sosta, erano state aperte senza alcuna effrazione, nonostante tutte le vittime fossero certe di aver chiuso la propria automobile con il telecomando a distanza. I ladri si servivano infatti, di dispositivi elettronici denominati “Jammer, in grado di inibire la chiusura elettronica delle portiere.
Il 15 novembre 2016, benne arrestato in flagranza Ailano Anthony, bloccato nei pressi della Scuola Materna Statale “Lorenzini”, di via G.M. Bosco, mentre era intento a rubare una borsa dal cofano di un’auto.
Le indagini successive, dirette dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito poi di identificare anche altri complici, legati da vincoli familiari. Il promotore ed organizzatore dell’associazione aveva coinvolto, infatti, anche il figlio come suo braccio destro nonché alcuni nipoti utilizzati per la commissione materiale dei furti. Grazie all’acquisizione delle immagini registrate dagli impianti di video sorveglianza degli istituiti bancari è stato, inoltre, contestato agli indagati anche il prelievo fraudolento, effettuato presso gli sportelli ATM, utilizzando le carte bancomat sottratte durante i furti. Il ricettatore della refurtiva, si occupava di resettare telefoni cellulari ed apparati informatici oggetto di furto per poi rivenderli a terzi.
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