Camorra nei Comuni, Avviso Pubblico: “Numeri allarmanti. Infiltrazioni da Nord a Sud”
Gli interessi della camorra non si fermano e nonostante l’affinamento degli strumenti criminali, uno dei terreni privilegiati resta la politica. L’infiltrazione nelle amministrazioni comunali non pare essere soggetto a crisi, basta d’altronde tenere il conto per capire il grado di connivenza. Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento per 18 mesi del Consiglio comunale di Sant’Antimo in provincia di Napoli e si tratta del quinto Comune sciolto per mafia in questi primi tre mesi del 2020; due, invece, i decreti di proroga di precedenti scioglimenti. Si tratta dei comuni di Scorrano (Lecce), Saint-Pierre (Aosta), Amantea (Cosenza; al secondo scioglimento dopo quello del 2008, successivamente annullato), Pizzo (Vibo Valentia) e Sant’Antimo; al secondo scioglimento dopo quello del 1991).
I numeri non sono certamente rassicuranti. Nel 2019, così come riporta Avviso Pubblico, erano stati 21 gli Enti locali sciolti per mafia: 8 in Calabria, 7 in Sicilia, 3 in Puglia, 2 in Campania e 1 in Basilicata. Negli ultimi 5 anni – dal gennaio 2015 ad oggi – sono state 87. Dal 1991 ad oggi sono stati emanati nel complesso 345 decreti di scioglimento e altri 207 di proroga di precedenti provvedimenti. Tenuto conto che ben 68 amministrazioni sono state colpite da più di un decreto di scioglimento, gli Enti locali sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata sono stati fino ad oggi 259.
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