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Casal di Principe, nuovi beni confiscati alla camorra e dall’Agenzia anche quelli con i rifiuti

Sono 24 i nuovi beni confiscati alla camorra che saranno trasferiti a Casal di Principe.

La comunicazione già inviata al Comune da parte dell’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati fa riferimento a 24 nuovi beni tra immobili e terreni. Nelle disponibilità dell’ente locale, dovrebbero essere trasferiti anche i terreni che in passato sono stati utilizzati dalla camorra per interrare rifiuti. Gli stessi fondi che poi sono stati indagati dalla Dda di Napoli insieme ai carabinieri della Forestale e ai tecnici dell’Arpac.

Il sindaco Renato Natale non ha però intenzione di accettarli a pacchetto chiuso. Ha chiesto all’Agenzia di capire se quei terreni sono poi stati bonificati e dunque di sapere che tipo di materiale era stato ‘tombato’. «Non posso accettare dei terreni sui quali non posso prevedere alcun tipo di attività sociale o istituzionale», ha detto Natale che ha aggiunto «è giusto che ci vengano date informazioni precise su cosa è stato trovato nelle viscere di quelle terre perché mai ci è stata fatta comunicazione in merito». Si parla, per esempio, dei terreni dietro lo stadio comunale di Casal di Principe, in via Del Pozzo scavato nel 2016 ed in via Sondrio indagato nel 2013. In ogni sito è stato evidente il ritrovamento di materiale da risulta, rifiuti soliti urbani, pneumatici, guaina, bidoni di oli esausti in genere usati dai meccanici e fanghi industriali ma rispetto a quali sostanze contenesse il terreno nessun dato è mai emerso ufficialmente. A distanza di anni, quei terreni che vennero sventrati dalla ruspa meccanica alla ricerca di veleni sono stati trasformati da piccole collinette di terreno sparso, ricoperto da vegetazione selvaggia. Un’immagine indubbiamente desolante e difficile da trasformare se non con abbastanza fondi. Lungo una porzione di terreni adiacenti gli uni agli altri, l’amministrazione comunale potrebbe aspirare ad ubicare il mercato settimanale. Tra gli immobili confiscati alla camorra e pronti al trasferimento ci sono anche alcune ex proprietà della famiglia di Giuseppe Setola, killer della camorra che nel 20018 ha seminato il terrore in buona parte della provincia di Caserta e Napoli uccidendo vittime imprenditori che avevano denunciato le estorsioni. Tina Cioffo

redazione

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