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Casal di Principe, task force per l’ambiente tra risanamento e multe

Tra i responsabili scoperti a gettare rifiuti per strada anche medici, insegnati e professionisti. La task force per il risanamento ambientale di Casal di Principe in due mesi ha elevato 50 multe ed in un solo giorno ha raccolto 3850 chili di rifiuti.

Divani, libri e vecchi elettrodomestici. Nelle micro discariche sul territorio comunale di Casal di Principe, la task force di operatori ecologici, polizia municipale e assessorato all’ambiente stanno trovando di tutto. L’obiettivo è il risanamento ambientale sottraendo al peso dell’indifferenziato i rifiuti ingombranti abbandonati per strada, nelle campagne ed in periferia. In un solo giorno sono stati recuperati 3850 chili rifiuti ed in due mesi sono state elevate 50 contravvenzioni. “Un risultato storico– commenta l’assessore all’ambiente, Mirella Letiziadi doppia valenza. Da una parte riusciamo ad avere un territorio più sano e libero da cumuli di rifiuti, dall’altro possiamo contare su una squadra fieramente motivata a fare sempre di più e meglio. La Balestrieri che si occupa della raccolta a Casal di Principe ci ha consentito di liberare le micro discariche avendo per noi solo il costo dello smaltimento ed è certamente straordinario il lavoro che stanno facendo i due capi servizio Massimiliano Falconetti e Arturo Massaro, con loro tutti gli operatori del nostro cantiere”.

Interventi mirati ci sono stati in via Kruscev, in via Parroco Gagliardi, in via San Donato, Del Pozzo, 50 Moggi, in via Circumvallazione e via Madrano. Sul territorio comunale ci sono otto telecamere fisse e cinque foto trappole che vengono spostate di volta in volta. Il risanamento ambientale passa però anche attraverso la rieducazione sociale ed è per questa ragione che un ruolo importante lo sta svolgendo il comando della polizia municipale di Casal di Principe. “Il comandante Maurizio Crotti nonostante le difficoltà dovute alla gestione del controllo territoriale ha voluto – spiega Letizia- mettere a disposizione un’unità preziosa che in soli due mesi ci ha consentito di individuare diversi responsabili degli scempi ambientali di cui siamo tutti vittime. Grazie alle immagini delle telecamere e di indagini dettagliate, abbiamo avuto la possibilità di elevare multe che sono state per la verità in gran parte già pagate con un’assunzione di colpa che speriamo non venga reiterata”. Si è scoperto che ad abbandonare rifiuti per strada sono anche professionisti, medici ed insegnanti. Una scoperta che certamente getta nello sconforto.

redazione

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