Emergenza e restrizione Coronavirus, la filiera agroalimentare non si ferma ma soffre.
Gli imprenditori agricoli, fanno i conti con i mancati ricavi e gli investimenti bloccati con un cedimento del fatturato che va di pari passo con l’incremento notevolissimo dei costi di produzione. Le aziende hanno bisogno di liquidità con pagamenti diretti non con dilazioni e rinvii. I costi della logistica nazionale ed internazionale sono aumentati di oltre il 30 %, e si prevede un aumento del costo della manodopera che sempre più difficilmente, visti anche i sussidi, sarà disposta a mettersi a rischio quotidianamente nei campi e negli stabilimenti.
Rosario Rago, componente con delega per le filiere e vicepresidente di Confagricoltura Campania, ha posto il problema alla Giunta nazionale: “Rispetto ad altri settori il comparto agroalimentare vive la crisi con la stessa intensità degli altri, ma con manifestazioni differenti. La continuità del business, dato il dovere di servire con continuità i centri di distribuzione alimentare del Paese, non coincide con la marginalità del settore – afferma Rago, che sottolinea: Infatti la continuità di fatturato, anche a prezzi crescenti, coincide con un’inflazione che inizia a manifestarsi lungo tutta la filiera”.
Veronica Vicario
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