Il termovalorizzatore di Acerra dovrà chiudere e la preoccupazione per lo smaltimento dei rifiuti cresce di ora in ora. Costa ha offerto il suo aiuto a De Luca.
Della chiusura del termovalorizzatore di Acerra, il presidente della Regione Campania già sapeva da un anno. Il ministro Sergio Costa delegato all’Ambiente ne ha parlato a Battipaglia in provincia di Salerno, dicendosi pronto a dare una mano per offrire soluzioni, sebbene il caso non sia di sua competenza. E’ necessario dare il via alla manutenzione della turbina della struttura, il meccanismo che recependo il calore sprigionato dalla combustione dei rifiuti gira vorticosamente per produrre elettricità per 107 megawatt, cosa che fa di quest’impianto una centrale in grado di fornire energia a 200mila famiglie.
“La Regione Campania – ha detto Costa- lo sapeva da un anno e non è che arrivi agli ultimi giorni senza aver trovato una vera soluzione, la pianifichi un anno fa quando lo sapevi perché è una manutenzione straordinaria programmata”. “Questo – ha proseguito Costa – non vuol dire che il ministro dell’Ambiente per questo motivo si chiama fuori. Non è mia competenza ma ho già preso contatti con il presidente della Regione Campania dicendogli che se ha bisogno di me per velocizzare l’assegnazione dei rifiuti all’estero o altrove sul territorio nazionale io ci sono e lo sostengo. Che, tradotto, significa prendere accordi internazionali o nazionali mettendomi al suo fianco con tutto il peso che può avere un ministro dell’Ambiente”.
Il problema al di là della prossima contingenza deve però mirare alla risoluzione complessiva della situazione dei rifiuti in Campania. Dopo quasi tre decenni di continui momenti di emergenza che non hanno ancora registrato un buon livello e qualità di raccolta differenziata in tutti i Comuni né tantomeno un’autosufficienza di smaltimento dei rifiuti, le singole offerte di aiuto non appaiono sufficienti. Ad Acerra vengono inceneriti rifiuti urbani provenienti dagli stir, gli impianti di trattamento dislocati nella varie province, prodotti dai 550 comuni della Campania, che al suo interno conta circa 6 milioni di abitanti. Nel forno dell’impianto acerrano entrano 730mila tonnellate di rifiuti all’anno, circa 2mila al giorno.
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