Agricoltori in ginocchio a Villa Literno, la crisi della raccolta dei pomodori è stata ancora più grave di quella preannunciata a giugno scorso, quando già era chiaro che la resa quest’anno sarebbe stata minore rispetto agli altri anni. A quel tempo si stimavano perdite sul 30-40%, ma ora che la raccolta è alle fase finali si parla di un raccolto del 50% inferiore rispetto alle attese e c’è chi dice anche del 60%.
Per questo il sindaco di Villa Literno, Nicola Tamburrino lancia un appello accorato alla Regione: “Serve un intervento concreto delle istituzioni perché gli agricoltori non riusciranno a coprire le perdite”. A causare i danni sono state le piogge e la grandine caduta in maniera anomala nel mese di maggio, proprio nel momento in cui si comincia la semina. Le precipitazioni abbondanti hanno praticamente distrutto quasi tutto il raccolta piantato nell’agro aversano dove ci sono circa 4 mila ettari di piantagioni di pomodori, di cui la maggior parte sono presenti proprio a Villa Literno. Con la prima semina di pomodori compromessa gli agricoltori hanno fatto quanto hanno potuto per riprendere il raccolto per avere quanto meno perdite possibile, c’è chi ha avviato anche una seconda semina che però non ha dato glie effetti sperati. In questo momento si calcola che un appezzamento di circa 50 moggi, che equivale circa 17 ettari di terreno che negli anni riusciva a produrre circa 80 tir di pomodori, quest’anno ne ha prodotti tra i 35 ed i 40. Questo pesa moltissimo sugli imprenditori agricoli dato che è necessario vendere almeno 40 tir per ripagare le spese. Costi che quest’anno sono stati ancora maggior dato che è stato necessario aumentare i trattamenti sia per il terreno sia per le piantine che hanno dovuto subire l’ondata di piogge anomala.
“Siamo in tanti a non riuscire a pagare nemmeno le spese” fanno sapere alcuni agricoltori della zona che hanno nel raccolto estivo la maggiore percentuale di fatturato della propria azienda. “Se non arriveranno aiuti da parte delle istituzioni saremo in tanti ad andare in estrema difficoltà” raccontano altri imprenditori agricoli oramai demoralizzati. Un malessere che oramai sta colpendo tutti coloro che lavorano nel comparto, tanto che qualcuno ha deciso di evitare proprio la raccolta dei pomodori rimettendoci i costi di semina. “Quando ho capito che era difficilissimo poter riuscire a ricavare almeno le spese, ho deciso di non spendere altri soldi per la manodopera” dice Antonio uno dei contadini che sta vivendo un momento di profonda crisi. Ora si spera che l’appello di Tamburrino posso sortire l’effetto voluto e si possano sbloccare finalmente dei fondi per dare una boccata d’ossigeno al comparto agricolo liternese.
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