La siccità in Sicilia sta provocando numerosi danni ad ambiente e persone, ecco cosa è successo al lago di Pergusa
In provincia di Enna, il lago di Pergusa si è prosciugato e da lago è passato a pozzanghera.
Gli abitanti del luogo sono rimasti sconvolti nel vedere lo specchio d’acqua trasformarsi in una piccola pozza, ma questo fa riflettere su quanto la siccità stia tenendo sotto scacco la Sicilia ormai da febbraio, provocando degli effetti collaterali disastrosi sull’ambiente e non solo. Infatti, a risentirne sono anche l’agricoltura e le persone con problemi di salute come chi si sta sottoponendo a dialisi, poiché l’acqua scarseggia e deve essere centellinata.
Con l’arrivo del caldo al situazione, che già a febbraio risultava allarmante, non ha fatto che peggiorare. Ecco quindi che il lago di Pergusa che si prosciuga diventa il simbolo del difficile periodo che l’isola italiana sta attraversando, come anche gran parte del Sud Italia.
Nonostante la complessa situazione ambientale e sociale dovuta alla siccità prolungata, il caso del lago di Pergusa sta suscitando numerose polemiche dal momento che il lago è, o meglio era, di proprietà della Regione Sicilia, come tutta la riserva naturale di cui fa parte. I cittadini lamentano che la riserva non viene preservata a dovere e viene lasciata priva di manutenzione.
Ecco le parole di Giuseppe Maria Amato, il referente per la gestione delle risorse idriche di Legambiente Sicilia:
“Lo avevamo predetto, entro luglio il lago Pergusa sarebbe scomparso e la scomparsa è giunta prima, con il solstizio d’estate. Abbiamo chiesto per anni il ripristino del sistema di monitoraggio ambientale e la pulizia dei diversi canali che dal bacino naturale del lago portano l’acqua verso lo stesso. Gli interventi di pulizia sono stati eseguiti solo in parte e in modo poco coordinato tra gli enti.”
Insomma, siccità o no, pare proprio che il prosciugarsi del lago poteva essere evitato.
Il lago di Pergusa era una tappa importante per molti volatili che nella loro migrazione verso e dall’Africa si fermavano in questo specchio d’acqua per bere e fare una piccola sosta. Da oggi non potranno più farlo e questo limiterà la presenza di volatili all’interno del parco.
Anche l’agricoltura pagherà le conseguenze dell’improvvisa assenza del lago come anche della situazione di siccità. Infatti, a causa della mancanza di piogge, molti campi di grano sono troppo secchi per foraggiare gli animali degli allevamenti e per fare fronte al loro sostentamento è stato importato il fieno dal nord Italia. I danni totali all’agricoltura ammontano a 2,7 miliardi di euro.
Grazie all’approvazione del Piano di interventi da 20 milioni di euro la speranza è di andare ad arginare il danno che la siccità ha già provocato sul territorio siciliano.
L’obiettivo è andare rifunzionalizzare i pozzi, aiutare economicamente gli allevatori ad acquistare il foraggio necessario per nutrire i capi ma soprattutto riattivare i tre dissalatori di Trapani, Gela e Porto Empedocle.
Tutto questo poteva essere evitato? La risposta è sì, con una programmazione preventiva durante gli anni passati, i danni della siccità potevano essere contenuti.
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