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Di Donna, il vescovo ambientalista capo della Conferenza Episcopale Campana

Il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna è stato eletto presidente della Conferenza Episcopale campana. Il vescovo che ha sempre lottato per la salvaguardia dell’ambiente e che ha sempre considerato l’episcopato come accoglienza.

Monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, è il nuovo presidente della Conferenza episcopale campana. Lo hanno eletto i vescovi della regione riunitisi il 26 gennaio, a Pompei. Monsignor Di Donna è stato per diversi anni segretario della stessa Conferenza, dove ha maturato “una profonda esperienza di Collegialità”, come egli stesso ha più volte affermato.

Figlio di un operaio delle Ferrovie dello Stato e di una casalinga, Di Donna vanta una profonda conoscenza teologica associata ad un incessante attivismo pastorale. Fin dal primo momento della sua elezione come vescovo di Acerra, nel 2013, ha promosso numerose iniziative a difesa dell’ambiente. Si è sempre battuto infatti, per un’operazione-verità sul dramma ambientale, chiedendo in tutte le sedi l’inizio delle bonifiche superando gli ostacoli burocratici che hanno bloccato per oltre venti anni il risanamento dell’ambiente ammalato. Preoccupato della salute dei terreni, dei bambini, delle donne e degli uomini si è adoperato per una attenzione reale sul problema inquinamento, preservando agricoltura ed economia sana. Perché per il Vescovo Di Donna è necessario parlare di vittime innocenti dell’inquinamento ambientale, in analogia alle vittime innocenti di mafia”. Nel 2018, è stato insignito del Premio nazionale don Diana “Per amore del mio popolo” . Di Donna non ha mai fatto mancare la sua azione di denuncia contro la mancata presenza delle bonifiche, chiedendo , ai Governi che si sono alternati e che hanno trattato Acerra, luogo simbolo di quella che è stata definita la Terra dei Fuochi, come la pattumiera di Italia, un biomonitoraggio sulla gente, sottolineando la drammatica concentrazione di rifiuti e discariche, insieme alla desertificazione economica, occupazionale e di sviluppo del territorio.

«Se dovessi ricominciare daccapo vorrei essere più fedele a quello che Sant’Alfonso (patrono della diocesi di Acerra) delinea come compito del vescovo: predicare, pregare e dare udienza», ha più volte dichiarato il presule per il quale «vescovo si diventa il giorno dell’ordinazione, ma si diventa giorno per giorno, come per un genitore non solo quando nasce un figlio ma quando lo aiuta a crescere giorno per giorno». Tina Cioffo

redazione

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