Liberi dopo quattro mesi di misura restrittiva agli arresti domiciliari i fratelli Nicola ed Antonio Diana, accusati di presunti collegamenti con il capoclan Michele Zagaria. A stabilirlo la Suprema corte di Cassazione sulla decisione del Riesame di Napoli che aveva confermato al misura disposta dal gip del tribunale di Napoli Maria Luisa Miranda.
Per i due imprenditori, a capo di aziende modello nel settore della gestione dei rifiuti, oggi sottoposte a sequestro giudiziario, finisce la prima parte di un lungo incubo. I Diana adesso dovranno difendersi nel processo a loro carico che si terrà nel Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
L’ordinanza era stata richiesta dai pm Alessandro D’Alessio e Maurizio Giordano. I fratelli Diana, figli dell’imprenditore Mario ucciso dalla camorra negli anni 80, hanno ribadito in ogni sede la propria innocenza ed estraneità ai fatti contestati dalla Procura.
Ordinanza annullata anche per lo zio Armando Diana.
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