“E’ necessario sottolineare le assenze che ci sono qui oggi, assenze importanti” così il procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo, ha voluto sottolineare alcune assenze importanti durante la prima tappa del ricordo Domenico Noviello, imprenditore di San Cipriano d’Aversa trasferitosi a Castel Volturno ucciso 11 anni fa dalla camorra per la sua denuncia delle estorsioni nel 2001 e nel 2008.
“Quelle che ci sono oggi sono assenze importanti che colpiscono, sorprendono e addolorano. Sono assenze che non possono essere sottovalutate perché mancano i rappresentanti delle associazioni di categoria, gli imprenditori, i commercianti e perfino il mondo sindacale”, ha detto il procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo durante la prima tappa in cui è stato ricordato Domenico Noviello, tenuta nella piazza a lui dedicata a Castel Volturno. “Queste assenze hanno un valore simbolico che non va sottovalutato, anzi va sottolineato” ha detto il procuratore che ha ricordato anche quanto ancora c’è da fare sul territorio: “Intorno a noi ci sono sfide complesse, la componente militare delle organizzazioni criminali è largamente sotto controllo ma la rete affaristica che continua a ruotare intorno a quelle organizzazioni non lo è. Oggi il clan dei Casalesi è diventato una costellazione d’impresa – ha aggiunto – gli imprenditori rivestono posizioni di vertici nell’organizzazione del clan dei Casalesi e questo non è poco”.
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