Assenteismo per medici ospedalieri. La Procura di Santa Maria Capua Vetere stana sei medici del San Rocco di Sessa Aurunca.
Nell’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere sono stati coinvolti anche sei dirigenti medici in servizio dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. Per loro è emerso che l‘assenteismo era frutto di un accordo criminoso, fondato sull’organizzazione dei medici che si coprivano a vicenda. Il sistema era talmente collaudato che ciascun di loro si attivava ed effettuava la falsa attestazione, ancor prima che il diretto interessato avanzasse una richiesta in tal senso.
Gli allontanamenti dal luogo di lavoro avvenivano anche per l’intera durata del turno di servizio: sono emersi infatti, casi in cui il dipendente ospedaliero non si è affatto recato al lavoro, potendo contare sull’appoggio sicuro e affidabile del collega nel falsificare la sua presenza in servizio. Così come sono emersi casi in cui l’allontanamento arbitrario è avvenuto durante i turni di notte, allorquando il personale presente di norma era già ridimensionato. E’ stato accertato che un dirigente medico si è assentato dalla sede di servizio recandosi all’estero per una gita di “piacere” e la timbratura fraudolenta in suo favore veniva eseguita dal figlio, soggetto estraneo alla struttura sanitaria di riferimento, condotta poi reiterata più volte nel tempo ed anche in altre circostanze.
L’inchiesta rimarca la spregiudicatezza con cui venivano poste in essere le condotte criminose contestate, molto spesso “condite” da conversazioni telefoniche sintomatiche del clima di illiceità presente all’interno delle strutture oggetto di indagini. In un’intercettazione telefonica due medici commentando i controlli da parte dei carabinieri hanno detto: -“qua o ci arrestano a tutti quanti (ride) o stiamo tutti in grazia di Dio, tanto come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra”. E ancora: “quello si rischia il posto di lavoro e ho detto e allora l’ospedale rimane vuoto, ci licenziano a tutti quanti… se per quello ci licenziano a tutti, se è per l’aggiornamento, perché chi vuoi che non c’è arrivato vicino a quel marcatempo per fare”.
La visione delle immagini delle telecamere istallate nell’ospedale, ha consentito di individuare, senza ombra di dubbio, tutte le persone che utilizzando il badge in uso ad altri colleghi ne attestavano falsamente il loro ingresso o la loro uscita. Inoltre, la telecamera posizionata nei pressi dell’uscita di emergenza, ha permesso di identificare tutti i dipendenti che, allontanatisi arbitrariamente dalla struttura, salivano a bordo delle loro autovetture andando via, il tutto corroborato da incessanti servizi di osservazione, controllo e pedinamento effettuati, immortalati da riprese video e rilievi fotografici.
Attraverso l’analisi dei fogli presenza dei giorni oggetto di controllo e con l’acquisizione dei tabulati di traffico telefonico relativi alle utenze in uso agli indagati, è stato possibile verificare che i prevenuti non si trovavano materialmente in servizio, anche in considerazione che dall’analisi delle celle agganciate da dette utenze cellulari risultavano incompatibili con quelle serventi l’azienda ospedaliera dove sarebbero dovuti essere in servizio.
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