Scuola

La scuola dovrebbe cominciare a ottobre? I pro e i contro dell’ipotesi

Ci sono vari fattori da considerare, tra cui le alte temperature dell’ultimo mese dell’estate e il possibile impatto sul turismo

Tra gli argomenti che riguardano la scuola, uno dei più divisivi sui social è la data in cui gli istituti dovrebbero riaprire dopo le vacanze estive. In passato le lezioni iniziavano a ottobre e c’è chi auspica un ritorno a quella abitudine, soprattutto per far fronte alle alte temperature ormai tipiche del mese di settembre e concedere agli studenti qualche settimana dedicata al ripasso prima di riprendere a “fare sul serio”. Un altro vantaggio riguarderebbe la maggior probabilità di rispettare i programmi ministeriali dall’inizio alla fine: secondo alcune testimonianze, infatti, in passato era più raro arrivare al termine dell’anno scolastico con degli argomenti non trattati.

“A settembre c’è ancora troppo caldo da Roma in giù – osserva una insegnante – I ragazzi non si concentrano e soffrono, esattamente come noi docenti. Forse posticipare l’inizio delle lezioni a ottobre sarebbe meglio”.

La volontà di tutelare il turismo

Tra chi guarda con favore al ritorno a scuola a ottobre, c’è anche l’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che a settembre 2023 aveva scritto un post su Facebook a riguardo. “Differire l’apertura delle scuole a fine settembre o ai primi di ottobre. Nel Governo si apra un confronto su questo tema”, aveva auspicato il critico d’arte. “Buona cosa sarebbe in tempi di turismo culturale crescente, e ancor più di provocazioni sui prezzi delle località turistiche, differire l’apertura delle scuole a fine settembre o alla prima settimana di ottobre. In questo modo si allungherebbe la stagione turistica con grande beneficio per le imprese del settore ricettivo, mentre i giovani non sarebbero costretti a entrare nelle aule quando potrebbero invece conoscere la propria Nazione. Il Governo deve aprire un confronto su questo tema”, aveva aggiunto.

Oltre a Sgarbi, anche altre persone ritengono che far iniziare la scuola a ottobre potrebbe aiutare il turismo. È opinione diffusa, infatti, che l’attuale struttura del calendario scolastico abbia danneggiato questo settore nel Sud a favore del Nord, dove le “settimane bianche” continuano a essere molto gettonate. Quando l’inizio della scuola è stato spostato da ottobre a settembre, infatti, le vacanze invernali sono state estese e ne hanno beneficiato soprattutto gli albergatori dell’Italia settentrionale.

Ritorno a scuola, il CNDDU propone due soluzioni

Per provare a tutelare gli studenti dal caldo di settembre, il Coordinamento Nazionale Docenti per i Diritti Umani (CNDDU) ha proposto due possibili soluzioni. La prima consiste nel posticipare l’inizio della scuola a fine settembre o a inizio ottobre, quando le temperature sono già più miti. La seconda prevede l’installazione di impianti di condizionamento adeguati all’interno di tutte le aule scolastiche.

Dal punto di vista economico c’è chiaramente un abisso tra le due proposte. La prima è molto meno dispendiosa, tuttavia richiede delle modifiche al calendario scolastico che potrebbero portare a dei cambiamenti importanti nella vita degli studenti e negli equilibri sociali. Chi è favorevole a questo stravolgimento propone spesso di basarsi sul modello usato in Svizzera, che prevede cinque settimane di pausa durante l’estate e altre due a Pasqua e a Natale. In alternativa, si suggerisce l’introduzione di attività didattiche facoltative durante i mesi estivi.

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Alessandro Bolzani

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