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Mettiamoci in gioco contro l’Azzardo, da Casal di Principe un patto di soluzioni

‘Mettiamoci in gioco, contro l’Azzardo’, è questo il titolo del meeting organizzato a Casal di Principe, presso Casa don Diana, bene confiscato alla camorra, in via Urano 18.

L’azzardo che rovina

Le proporzioni del gioco d’azzardo hanno raggiunto confini decisamente preoccupanti, con un giro d’affari che è entrato nel business delle mafie e con esiti che quotidianamente rovinano le esistenze dei giocatori d’azzardo e delle loro famiglie.“Mettiamoci in gioco” è la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo nata nel 2012 per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche del gioco d’azzardo e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche. Secondo le stime, i giocatori patologici o ad alto rischio di dipendenza, sono oltre un milione. Molte inchieste della magistratura e alcune indagini economiche hanno dimostrato che del giro d’affari creato dall’azzardo ne beneficiano soprattutto le mafie, come ulteriore introito nelle loro casse, alimentando nel contempo l’usura.

L’appuntamento

Da Casal di Principe, venerdì 14 giugno partirà un patto per arrivare ad una legge regionale che argini l’azzardo. L’incontro si terrà a Casa don Diana, alle ore 17. Dopo i saluti del sindaco di Casal di Principe, Renato Natale e del coordinatore del Comitato don Peppe Diana, Valerio Taglione, insieme al referente del coordinamento provinciale di Libera Caserta, Giovanni Solino, i lavori saranno suddivisi in tre sessioni e vedranno la firma del protocollo di intesa per l’avvio di un Tavolo tecnico sull’azzardo nelle Terre di don Diana.

Interesse della camorra e conseguenze dell’azzardopatia

Per la prima sessione ‘ Fenomeno e le sue conseguenze per una legge regionale’, interverranno: il viceprefetto Luigia Sorrentino, delegata del prefetto di Caserta, Roberto Malinconico, responsabile Unità operativa Dipendenze comportamentali per fare il punto sull’azzardopatia ed il servizio sanitario, Antonio Vergara, Sostituto Procuratore della Repubblica Tribunale Napoli Nord con un focus sul nuovo affare delle camorre. Con il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo ed il vescovo di Cerreto Sannita, Domenico Battaglia, l’obiettivo è capire l’importanza della consapevolezza che deve necessariamente attraversare la comunità alimentando la speranza. I lavori per la prima parte saranno coordinati da Anna Cigliano della Rete nazionale Mettiamoci in gioco.

Esperienze a confronto

Per la seconda sessione, l’intento è elaborare proposte di soluzioni per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, relazioneranno Aniello Baselice, del Coordinamento campano Mettiamoci in gioco, Antonella Ciaramella, consigliere regionale. La terza sessione di lavoro per mettere a confronto le esperienze vedrà gli interventi di Suor Raffaella, della comunità Emmanuel di Benevento, Imma Vitale della comunità di recupero Associazione Leo e don Carmine Schiavone responsabile Caritas della Diocesi di Aversa. I lavori saranno coordinati da Gabriella Patricolo per il Comitato don Peppe Diana.

Al meeting che è promosso dal Comitato don Peppe Diana, Libera Caserta, Mettiamoci in gioco, anche nell’ambito del progetto Fucina con il sostegno di Fondazione con il Sud, sono stati invitati tutti i sindaci dell’agro aversano e del litorale Domitio, come ulteriore seguito del Manifesto di Azioni già presentato nel 2018 con gli Stati generali delle Terre di don Peppe Diana. A Casa don Diana, si riunirono magistrati, giornalisti, formatori, volontari, medici e psicologi oltre che amministratori pubblici, tesi a stringere un patto corale per il risanamento sociale dei territori.

 

redazione

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