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De Simone, presidente Camera Commercio Caserta: “Ripartire dal Terzo Settore”

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Crisi Covid 19, per la ripresa economica il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso de Simone guarda anche al Terzo Settore.

“Una risposta alla crisi come leva per uscirne è rappresentata da quello che associazioni, cooperative ed imprese sociali hanno messo in campo durante l’emergenza, fornendo a chi era in difficoltà una serie di materiali e facilitando il riconoscimento dei piccoli produttori che si sono proposti per fare consegne a domicilio. Un nuovo modello su cui puntare con una domanda che sceglie i piccoli produttori per tanti motivi, dalla convenienza alla comodità ma anche per la sostenibilità ambientale”, lo ha detto Tommaso De Simone, presidente della Camera di Commercio di Caserta, partecipando alla rubrica ‘Andiamo Avanti’ lanciata dal Comitato don Peppe Diana per pensare al dopo emergenza.

Il modello dell’economia sociale ed il rischio infiltrazione

“E’ il modello dell’economia solidale – insiste De Simone- che può rispondere in maniera  appropriata alle richieste dei consumatori ma anche del mercato, arginando le criticità del modello  industriale che sono emerse nella fase di emergenza sanitaria, mi riferisco alla sostenibilità  ambientale e all’inquinamento; due fenomeni che hanno avuto un ruolo o comunque sono stati al  centro del dibattito degli epidemiologi e che necessariamente ci impongono un cambio di rotta  rispetto ad un modello consolidato che però oggi è entrato in crisi”.  All’associazionismo non viene dunque affidato solo il compito di essere sentinella visto che il Terzo Settore è stato tra i primi a lanciare l’allarme dell’infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione dei servizi durante il periodo di emergenza fiutando il nuovo “business”. “Il rischio reale e concreto – sottolinea De Simone- è che la camorra si introduca in un sistema produttivo trasparente e costruito con le best practices proprie dell’economia solidale”.

Per ripartire, le azioni da mettere in campo

Alcune delle attività hanno rischiato la chiusura, il riferimento è alla New Hope di suor Rita Giaretta e alla cooperativa Eva di Castel Volturno, “ma poi è arrivata – spiega il presidente De Simone- la decisione di  mettersi al servizio degli altri, con gli strumenti a loro disposizione, le macchine da cucire, dando il via  alla creazione di mascherine di cotone sanificato e impermeabile, lavabili e riutilizzabili, in  collaborazione con il consorzio San Leucio Silk, il marchio della Camera di Commercio di Caserta”.

“Le azioni che possono essere messe in  campo – secondo il presidente della Camera di Commercio- sono tante e si va dal riutilizzo dei beni confiscati alle mafie recuperati a scopo sociale alle buone pratiche in agricoltura  vincenti sull’agricoltura intensiva e ancora dallo sviluppo di  piattaforme digitali per ordini on line e telefonici ai progetti contro la dispersione scolastica e  alla filiera corta che  consente di poter tracciare i prodotti e controllare il prezzo creando relazioni dirette con i piccoli e  medi produttori dando una buona risposta nel periodo di emergenza sanitaria perché le modalità di  acquisto sono cambiate durante il lockdown”.

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