Oltre 90 opere da tutto il mondo raccontano cinque secoli di emozioni, fragilità e resistenza attraverso il simbolo universale dei fiori.
La mostra “Flowers. Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale” trasforma il Chiostro del Bramante in un’esperienza multisensoriale tra arte, tecnologia e sostenibilità.
A Roma, nel cuore rinascimentale del Chiostro del Bramante, la bellezza dei fiori diventa protagonista di una mostra che intreccia arte, natura e innovazione tecnologica. Fino al 18 gennaio 2026, “Flowers. Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale” invita il pubblico a immergersi in un viaggio emozionante attraverso cinque secoli di creazione artistica, con opere storiche, installazioni contemporanee, realtà aumentata e percorsi olfattivi pensati per ogni tipo di visitatore.
Un viaggio tra capolavori, intelligenza artificiale e sostenibilità
La mostra, curata da Franziska Stöhr e Roger Diederen, in collaborazione con Suzanne Landau, raccoglie più di 90 opere provenienti da 10 Paesi, inclusi prestiti da istituzioni di prestigio come il Louvre, il Musée d’Orsay, il Petit Palais, i Royal Botanic Gardens di Londra e la Galleria Borghese.
Il percorso espositivo unisce dipinti, sculture, manoscritti, arazzi, installazioni site-specific e creazioni AI, mettendo in dialogo artisti come Jan Brueghel il Vecchio, Girolamo Pini, Edward Burne-Jones, William Morris, con voci contemporanee come Ai Weiwei, Kapwani Kiwanga, Kehinde Wiley, Miguel Chevalier, Rebecca Louise Law e Studio Drift.

Tra le opere più suggestive c’è il corridoio sospeso di fiori di Rebecca Louise Law, un’installazione immersiva che regala un’esperienza poetica e corporea; le sculture di Ai Weiwei, che usano i fiori come simbolo di resistenza; e i fiori meccanici di Studio Drift, che imitano il respiro della natura in chiave tecnologica.
Non mancano riferimenti all’ecologia e alla giustizia sociale: la sezione “Fiori nella scienza e nella politica” esplora il ruolo simbolico dei fiori nelle battaglie civili e nella lotta al cambiamento climatico, con installazioni dedicate alle api impollinatrici, ai diritti ambientali e alla biodiversità.
Anche l’esterno del Chiostro si trasforma: l’artista Austin Young ha ideato un’installazione urbana che lo rende un paradiso fiorito a cielo aperto, mentre nel loggiato superiore si snoda una passeggiata botanica tra essenze italiane e varietà rare.
Esperienze sensoriali, podcast narrativi e percorsi didattici
Flowers è molto più di una mostra: è un’esperienza sensoriale e immersiva. Grazie alla collaborazione con Coldiretti, i visitatori possono camminare in un vero giardino urbano all’interno del Chiostro, toccando con mano il valore della flora italiana e della biodiversità vegetale.
Un altro punto forte è il percorso olfattivo ideato da Campomarzio70, che coinvolge grandi e piccoli con un’esperienza accessibile a tutti: arancio, gelsomino, rosa e tuberosa sono i quattro fiori protagonisti, ognuno celebrato in una sala dedicata, mentre nella sala finale viene diffusa una fragranza esclusiva creata per la mostra.
Per chi ama l’arte anche con le parole, Alessandro Preziosi guida il pubblico con un podcast narrativo in più episodi, che esplora temi, simboli e storie racchiuse nelle opere esposte. Una modalità innovativa che crea un ponte emotivo tra il visitatore e l’arte.
Non manca infine la dimensione educativa: il Dipartimento educativo del Chiostro lavora ogni anno con migliaia di studenti, proponendo attività in museo e nelle scuole. Con Flowers, l’impegno si rafforza grazie a laboratori, percorsi guidati e contenuti dedicati alla formazione ecologica delle nuove generazioni.
La mostra diventa così un vero manifesto per la sostenibilità, con opere che parlano di adattamento climatico, ecosistemi in mutazione, memoria ambientale e diritti collettivi. Un invito a osservare la natura con occhi nuovi, riconoscendone forza e fragilità.
Un tributo alla bellezza che resiste
Flowers. Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale non è solo una mostra, ma un’esperienza totale, capace di toccare corde intime e universali. In un’epoca dominata da trasformazioni tecnologiche e ambientali, questo progetto ci ricorda che la bellezza, la memoria e la fragilità possono ancora unirsi in un linguaggio condiviso, capace di attraversare culture, epoche e generazioni.
I fiori, simbolo di vita e metamorfosi, diventano così specchio del nostro tempo, in un percorso che non è solo artistico ma profondamente umano. Visitare questa mostra significa riscoprire il potere gentile dell’arte di parlare al cuore e alla coscienza, oggi più che mai.