Addio farmaci per dimagrire? (il nuovo metodo cinese blocca i grassi in modo naturale)

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Il nuovo metodo cinese blocca i grassi in modo naturale - ireporters.it

Lorenzo Fogli

10 Settembre 2025

Un gruppo di scienziati dell’Università del Sichuan ha realizzato delle microsfere alimentari capaci di ridurre il peso corporeo del 17%

Una sostanza ingeribile, invisibile al palato e priva di effetti collaterali: così viene descritta dai ricercatori cinesi una nuova microsfera commestibile, pensata per agire direttamente nell’intestino, bloccando l’assorbimento dei grassi alimentari. È stata testata per la prima volta su ratti da laboratorio, alimentati con una dieta particolarmente ricca di lipidi, e i risultati – pur ancora preliminari – hanno lasciato intravedere un potenziale terapeutico mai esplorato prima.

Lo studio è stato condotto dall’Università del Sichuan, in collaborazione con l’American Chemical Society, e pubblicato sulla rivista scientifica Cell Biomaterials. Secondo i dati raccolti in laboratorio, gli animali che hanno assunto le microsfere hanno perso il 17% del peso corporeo nel giro di un mese. Allo stesso tempo, si sono registrati miglioramenti nella funzionalità epatica, riduzioni nel tessuto adiposo e nei livelli di lipidi nel sangue, senza alterazioni evidenti della glicemia o dell’energia metabolica.

Come agiscono le microsfere blocca-grassi

Le microsfere non si basano su farmaci né ormoni: sono costruite con ingredienti di origine vegetale, tutti già approvati dalla FDA per uso alimentare, come i polifenoli del tè verde, la vitamina E e un rivestimento di alghe marine. La funzione principale di queste sfere è quella di legarsi alle goccioline di grasso presenti nel tratto intestinale, impedendone l’assorbimento da parte dell’organismo. Un punto centrale dell’esperimento ha riguardato proprio la digeribilità delle sfere, protette da una membrana che resiste all’acido gastrico. Solo una volta raggiunto l’intestino tenue, la sfera si attiva e cattura parte dei grassi ingeriti. Il grasso legato viene poi espulso naturalmente, senza accumularsi né alterare la digestione.

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Nel confronto con il farmaco orlistat, che ha meccanismi simili ma spesso provoca disagi gastrointestinali, le microsfere si sono dimostrate più tollerabili. I ratti trattati con orlistat hanno sviluppato episodi di malassorbimento e fermentazione intestinale, mentre quelli alimentati con le sfere vegetali non hanno mostrato sintomi o squilibri glicemici. L’idea, come spiegano i ricercatori, non è quella di sostituire integralmente i trattamenti esistenti come Ozempic o la chirurgia bariatrica, ma di fornire un’opzione più accessibile e meno invasiva per le persone che non rispondono bene ai farmaci o che non vogliono ricorrere all’intervento chirurgico.

Verso la sperimentazione clinica sull’uomo

Il team ha già avviato una fase clinica in Cina, dove alcune strutture sanitarie stanno testando l’assunzione delle microsfere su pazienti adulti in sovrappeso o obesi. I risultati preliminari sono attesi entro la fine del prossimo anno, ma serviranno almeno tre fasi cliniche per ottenere un’eventuale approvazione su scala internazionale. Nel frattempo, l’azienda Novastra Therapeutics, con sede a Boston, ha stretto un accordo con l’università per sviluppare la produzione su larga scala. Secondo il professor Junling Guo, responsabile del progetto, uno degli obiettivi sarà quello di integrare le microsfere negli alimenti. Si parla di dessert, bevande come il bubble tea, o alimenti comuni come zuppe e salse.

Una delle ambizioni del progetto, spiega Guo, è creare un prodotto che si adatti alle abitudini alimentari quotidiane, senza trasformare la dieta in un sistema rigido o medico. Le microsfere sono pensate per essere ingerite durante i pasti, senza cambiare la natura del cibo consumato. Tuttavia, gli scienziati invitano alla cautela: nessuna autorizzazione ufficiale è ancora stata concessa per l’uso commerciale delle microsfere. Tutti i risultati emersi finora provengono da modelli animali o test preclinici, e la traslazione clinica – cioè il passaggio all’uso umano su larga scala – richiederà anni di studi.

La questione del peso corporeo, da tempo al centro del dibattito scientifico globale, trova in queste ricerche un nuovo filone da esplorare. I numeri parlano chiaro: secondo gli ultimi dati OMS, 890 milioni di adulti nel mondo sono obesi, e molte delle patologie croniche più diffuse – dal diabete tipo 2 alle malattie cardiovascolari – sono direttamente collegate all’accumulo eccessivo di grasso. Una nuova frontiera potrebbe davvero aprirsi, se le sperimentazioni future confermeranno l’efficacia e la sicurezza di queste microsfere vegetali. Ma al momento, restano ipotesi promettenti, ancora tutte da verificare sul campo.

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