Assegno unico, le date di pagamento di settembre. Quando arriva e chi lo riceve prima degli altri

Assegno unico

Assegno unico, attese le nuove date di pagamento. - www.ireporters.it

Luca Antonelli

4 Settembre 2025

INPS ha comunicato le date ufficiali per l’assegno unico di settembre: i primi pagamenti partono subito dopo il weekend.

Il mese di settembre segna la ripresa regolare dell’assegno unico universale dopo la pausa estiva. L’INPS ha già predisposto il calendario dei pagamenti che riguarda milioni di famiglie italiane con figli a carico. I primi accrediti, come da prassi, sono previsti nei primi dieci giorni del mese per chi ha fatto domanda regolare e non ha subito variazioni nei requisiti. Il pagamento riguarda sia chi riceve l’assegno in autonomia, sia chi lo ottiene attraverso l’integrazione al reddito di cittadinanza (oggi sostituito dall’assegno di inclusione). Le tempistiche variano a seconda della posizione del nucleo familiare, dell’ISEE aggiornato e del tipo di richiesta inoltrata.

Il sistema di erogazione automatica, in vigore dal 2022, continua a funzionare sulla base dei dati presenti nelle banche dati INPS. Chi ha presentato l’ISEE aggiornato per il 2025 e ha mantenuto invariata la composizione familiare riceverà il pagamento nei tempi previsti. Discorso diverso per chi ha subito modifiche nel nucleo, ha aggiornato l’ISEE in ritardo o ha fatto una nuova domanda: in questi casi, la lavorazione richiede tempi più lunghi. Non a caso, nelle ultime settimane l’INPS ha segnalato un alto numero di pratiche da verificare manualmente, cosa che potrebbe ritardare alcuni pagamenti oltre la metà del mese.

Date dei pagamenti e tempistiche INPS

Il calendario ufficiale pubblicato da INPS indica le prime erogazioni tra il 5 e il 7 settembre 2025. In questa finestra temporale, riceveranno l’assegno le famiglie che non hanno avuto cambiamenti di ISEE o di composizione familiare rispetto ai mesi precedenti. Gli accrediti vengono effettuati tramite bonifico bancario o postale, sullo stesso conto indicato al momento della domanda. Il pagamento arriva in genere nel pomeriggio, ma in alcuni casi si registra un ritardo tecnico di 24–48 ore, specie se il conto è intestato a entrambi i genitori.

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Accredito assegno unico, famiglie in attesa. – www.ireporters.it

Chi ha fatto domanda per l’assegno a settembre, o ha aggiornato tardi l’ISEE, dovrà attendere la seconda metà del mese, con pagamenti previsti tra il 18 e il 25. I casi più complessi, con modifiche nel nucleo o anomalie nei dati, saranno lavorati entro fine mese, salvo blocchi. L’INPS consiglia di controllare la sezione “fascicolo previdenziale del cittadino” sul proprio portale per seguire lo stato della domanda.

Per chi riceve l’assegno come integrazione al nuovo assegno di inclusione, il pagamento è agganciato alla ricarica della Carta di inclusione. Anche in questo caso, le date variano ma si concentrano intorno al 27–30 settembre. L’importo riconosciuto resta legato al numero di figli e alla fascia ISEE, con una maggiorazione per i minori sotto i tre anni o in caso di figli disabili.

Importi confermati, novità solo dal 2026

L’importo base dell’assegno unico di settembre 2025 resta invariato rispetto ai mesi precedenti. La fascia ISEE più bassa continua a ricevere circa 189 euro per ciascun figlio, con decurtazioni progressive al salire del reddito familiare. Restano valide anche le maggiorazioni previste per nuclei numerosi, madri under 21, genitori entrambi lavoratori e figli con disabilità. Nessuna nuova modifica è stata annunciata per quest’autunno, mentre è atteso un aggiornamento degli importi e dei requisiti solo da gennaio 2026, in base all’adeguamento ISTAT.

Va ricordato che la presentazione dell’ISEE aggiornato 2025 è fondamentale per ricevere l’importo pieno. Chi non ha rinnovato il proprio indicatore entro il 30 giugno continua a ricevere solo la cifra minima prevista per legge, con una media di circa 50–55 euro a figlio. Per recuperare gli arretrati si può comunque aggiornare l’ISEE in qualsiasi momento e ottenere il ricalcolo degli importi da inizio anno. L’INPS accredita le differenze a parte, in date successive rispetto ai pagamenti ordinari.

Il meccanismo, già rodato, continua a funzionare quasi sempre in modo regolare, ma richiede attenzione e monitoraggio. Una piccola variazione nei dati può cambiare l’intera cifra ricevuta. Meglio quindi tenere sotto controllo ogni dettaglio, specie in vista delle nuove scadenze previste per il 2026.

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