Baltico, caccia russi e NATO ai ferri corti: Estonia chiama l’ONU, Polonia pronta a colpire

Spazio aereo

Spazio aereo estone violato-ireporters.it

Franco Vallesi

25 Settembre 2025

Due Eurofighter tedeschi decollano per intercettare un aereo militare russo. L’Estonia chiede l’intervento urgente dell’ONU.

La crisi tra Russia e NATO si intensifica: dopo una presunta violazione dello spazio aereo estone, crescono le manovre militari e le dichiarazioni al vetriolo. In parallelo, gli attacchi in Ucraina e Crimea moltiplicano i fronti caldi.

È una giornata ad alta tensione quella che ha scosso l’Europa orientale. Nella giornata di ieri, due caccia Eurofighter tedeschi sono stati costretti a decollare dalla base aerea di Rostock-Laage per intercettare un aereo da ricognizione russo Il-20M che volava sopra il Mar Baltico con transponder spenti e nessuna risposta alle richieste di contatto. Secondo l’aeronautica militare tedesca, si trattava di una situazione di potenziale rischio, pur avvenuta nello spazio aereo internazionale.

L’Estonia convoca l’ONU: “Violazione del nostro spazio aereo”

Le autorità estoni non ci stanno e alzano la voce contro Mosca, dichiarando di aver subito una violazione diretta del proprio spazio aereo da parte di jet russi. Tallinn ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, mentre da Mosca arrivano smentite secche: il Cremlino parla di accuse infondate, sostenendo che tutti i voli russi rispettano le regole internazionali di navigazione.

Estonia
Bandiera estone-ireporters.it

Il portavoce Dmitry Peskov ha definito la reazione dei Paesi baltici e della NATO “un’escalation pretestuosa”, aggiungendo che “i nostri militari, inclusi i piloti, agiscono nel pieno rispetto delle normative”. Tuttavia, la percezione sul campo è ben diversa, soprattutto dopo che anche Varsavia ha segnalato recenti sorvoli sospetti sul suo territorio.

Varsavia e Trump alzano i toni: “Difenderemo Polonia e Baltico”

Mentre la diplomazia estone si muove sul piano internazionale, la Polonia ha avvertito che abbatterà qualsiasi oggetto volante che violi il proprio spazio aereo. Il primo ministro Donald Tusk ha parlato di “decisioni ferme” da prendere in caso di sconfinamenti confermati, ma ha anche chiesto prudenza per evitare incidenti diplomatici per zone non chiaramente delimitate, come avvenuto nei cieli sopra la piattaforma Petrobaltic.

Nel frattempo, il presidente americano Donald Trump ha assicurato in conferenza stampa il sostegno degli Stati Uniti a Polonia e Paesi Baltici, dichiarandosi pronto ad agire in caso di escalation: “Sì, lo farei. Lo farei”, ha risposto secco ai giornalisti.

Ucraina e Crimea: attacchi incrociati e nuova escalation

Sul fronte della guerra in Ucraina, le ultime 24 ore sono state segnate da nuovi attacchi russi e risposte mirate da parte di Kiev. Le regioni di Zaporizhzhia, Sumy e Kiev sono state colpite nella notte da missili e droni, con un bilancio di almeno due morti e numerosi feriti. Gli attacchi hanno distrutto abitazioni, strutture industriali e scuole, secondo quanto riferito dalle autorità locali.

A Sumy, una serie di esplosioni nel distretto di Kovpakivskyi ha causato danni estesi e incendi in edifici civili. Anche l’Oblast’ di Kiev è stato colpito, con feriti da schegge e crolli in alcune abitazioni. La Russia sembra aver intensificato le sue operazioni notturne, prendendo di mira infrastrutture civili, mentre i droni russi continuano a colpire anche zone non direttamente coinvolte nel conflitto.

Dall’altra parte, l’Ucraina ha messo a segno un colpo simbolico e operativo importante: la distruzione di due aerei anfibi russi Be-12 Chayka nella Crimea occupata. L’operazione è stata rivendicata dall’intelligence militare Hur, che ha definito l’azione “senza precedenti”. Si tratta di velivoli rari e strategici, utilizzati dalla marina russa per la sorveglianza antisommergibile.

Kiev ha anche annunciato l’abbattimento di un elicottero Mi-8 e, nei giorni precedenti, la distruzione di tre Mi-8 e una stazione radar russa sempre in Crimea. Mosca, in risposta, ha accusato l’Ucraina di “terrorismo sponsorizzato dalla NATO”, con parole durissime da parte della portavoce Maria Zakharova, che ha puntato il dito contro “tutta l’Unione europea” e gli aiuti militari occidentali.

E la Russia cosa dice a riguardo?

Intanto, la Russia lamenta nuove vittime nei suoi territori: tre morti e dieci feriti sono stati registrati nella regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina, secondo quanto riportato dal governatore Vyacheslav Gladkov.

Il Mar Baltico è tornato a essere una polveriera geopolitica. Il confine tra provocazione e incidente sta diventando ogni giorno più labile, mentre a terra – in Crimea e in Ucraina – la guerra si intensifica, estendendo il conflitto ben oltre la sua origine. Con l’Estonia che chiama l’ONU, la Polonia pronta ad aprire il fuoco, e Trump che promette reazioni forti, il rischio che un singolo evento possa accendere la miccia resta sempre più concreto.

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