Con l’autunno alle porte, scegliere una tariffa a prezzo fisso può fare la differenza: il mercato è fermo, ma le bollette restano elevate.
Il mercato del gas naturale in Italia è entrato in una fase di apparente stallo: i prezzi non aumentano, ma nemmeno tornano ai livelli pre-crisi. Questo equilibrio instabile sta spingendo molte famiglie a valutare il blocco del prezzo ora, per proteggersi da possibili impennate nei mesi più freddi, quando la domanda torna a crescere.
Dopo mesi di forte volatilità, con picchi registrati tra il 2022 e il 2023, oggi il prezzo del gas si è stabilizzato intorno ai 35-40 euro/MWh. È un valore più basso rispetto all’anno scorso, ma ancora ben lontano dai livelli pre-pandemia, quando si viaggiava sotto i 20 euro/MWh.
Nonostante questa apparente tranquillità, le offerte attive sul mercato libero non brillano. I pochi piani tariffari che garantiscono un reale risparmio rispetto alla tutela graduale sono difficili da trovare e spesso legati a condizioni poco flessibili o a costi nascosti. Questo rende ancora più interessante l’opzione di bloccare oggi una tariffa fissa, seppur leggermente più alta, ma al riparo da sorprese.
Perché bloccare il prezzo adesso può essere una scelta saggia
Con l’arrivo dell’autunno e poi dell’inverno, la domanda di gas aumenterà, soprattutto per il riscaldamento domestico. Storicamente, i prezzi tendono a salire da ottobre a gennaio, seguendo il ciclo stagionale. Quest’anno però, il quadro internazionale rende la previsione più complessa.
Tra rischi geopolitici ancora presenti, le incognite sul fronte climatico e il ritorno della speculazione sui mercati energetici, un rialzo improvviso dei prezzi non è affatto da escludere. Bloccare ora un prezzo fisso può essere una sorta di “assicurazione” contro questi scenari. Anche se la tariffa attuale non è la più bassa possibile, potrebbe rivelarsi vantaggiosa nei prossimi mesi.

Attualmente la maggior parte delle famiglie si trova ancora nel regime di tutela graduale, il sistema che ha sostituito la vecchia tutela di ARERA. In questo regime, il prezzo varia ogni mese, seguendo l’andamento del mercato all’ingrosso. Quando i prezzi sono bassi, è conveniente. Ma se si alzano improvvisamente, non c’è protezione.
Nel mercato libero, invece, alcune compagnie offrono tariffe bloccate per 12 o 24 mesi. Queste offerte oggi sono più rare e meno vantaggiose rispetto agli anni precedenti, ma alcune realtà stanno iniziando a proporre pacchetti misti, con quote fisse + variabili o sconti sul primo anno. Prima di scegliere, è essenziale leggere tutte le condizioni e confrontare costi fissi, spese di commercializzazione e durata del contratto.
In un contesto incerto, la parola d’ordine è prevenzione. L’autunno 2025 si preannuncia stabile ma fragile: senza interventi strutturali sull’approvvigionamento, ogni squilibrio potrebbe far ripartire la corsa al rialzo. Bloccare oggi il prezzo del gas significa mettere in sicurezza il bilancio familiare, evitando spiacevoli sorprese nella prossima stagione fredda.
Scegliere oggi per non pagare di più domani
Nel contesto energetico attuale, l’incertezza è l’unica costante. Dopo anni di rincari, fluttuazioni e comunicazioni contraddittorie da parte di fornitori e istituzioni, le famiglie italiane cercano stabilità, soprattutto in vista dei mesi invernali in cui le bollette possono impattare pesantemente sul bilancio domestico. Ed è proprio in questo clima sospeso che bloccare oggi il prezzo del gas può rappresentare una scelta di buon senso.
Non si tratta solo di risparmiare qualche euro oggi, ma di proteggersi da scenari peggiori domani, quando fattori esterni – dalle tensioni geopolitiche ai fenomeni climatici estremi – potrebbero riportare in alto i costi dell’energia in tempi rapidissimi. Chi ha già affrontato bollette da capogiro negli scorsi inverni sa quanto un piccolo errore di tempistica possa costare caro.
Certo, non esiste la formula perfetta: nessuna offerta garantisce la convenienza assoluta, e ogni decisione va adattata al proprio profilo di consumo, alla zona geografica, e anche al tipo di riscaldamento usato. Ma tra un mercato tutelato che segue i rialzi mensili e un mercato libero in cui si può scegliere una tariffa bloccata per un anno o due, la seconda opzione può offrire più serenità.
In definitiva, il messaggio è chiaro: valutare oggi, con lucidità e senza rimandare, può fare la differenza tra una stagione gestibile e una stagione pesante. Le offerte migliori non durano a lungo, e il rischio di restare vincolati a un contratto poco trasparente è sempre dietro l’angolo. Meglio muoversi ora, con attenzione, che inseguire soluzioni quando i prezzi torneranno a salire. Perché nel mondo dell’energia, chi arriva tardi… paga di più.