Bonifici e regali: ecco cosa controlla il Fisco quando ricevi soldi sul conto

Bonifici e regali: ecco cosa controlla il Fisco quando ricevi soldi sul conto - www.ireporters.it

Lorenzo Fogli

14 Settembre 2025

Regali in denaro e Fisco: niente Irpef, ma in certi casi scatta l’imposta di donazione o serve documentazione per evitare contestazioni.

Ricevere denaro in regalo è una pratica comune: dalla busta per gli sposi al contributo dei genitori o dei nonni, fino alle somme donate tra amici. Ma come ci si deve comportare con il Fisco? Non sempre la risposta è scontata, perché esistono differenze tra regali di modico valore e donazioni più consistenti che richiedono un atto notarile e possono essere soggette a imposta.

Regali di modico valore e dichiarazione dei redditi

In linea generale, i soldi regalati non concorrono al reddito imponibile e quindi non sono soggetti a Irpef. Non vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi, sia che si tratti di contanti, assegni o bonifici. Il legislatore equipara infatti “regalo” e “donazione”.

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Se l’importo è contenuto e proporzionato alle condizioni economiche di chi dona e riceve, si parla di modico valore: in questo caso non serve alcun atto pubblico né l’intervento di un notaio. La regola vale anche per regali tra amici, purché non vi sia sproporzione evidente. Diverso il discorso per somme più rilevanti: la legge prevede l’imposta di donazione, che si applica solo oltre determinate soglie e varia in base al grado di parentela. Ad esempio, da genitori a figli è dovuta solo sulla parte che eccede il milione di euro, mentre tra fratelli e sorelle scatta sopra i 100.000 euro.

Bonifici e controlli del Fisco

Un altro aspetto riguarda le somme ricevute tramite bonifico bancario. In linea di principio, ogni entrata sul conto può essere considerata dal Fisco come reddito imponibile, a meno che il contribuente non dimostri il contrario. Se si riceve un bonifico di importo rilevante, è importante avere una prova documentale che attesti la natura di regalo della somma. Senza questa giustificazione, l’Agenzia delle Entrate potrebbe ipotizzare che si tratti di un compenso non dichiarato.

In pratica, quando la somma arriva da parenti stretti, il Fisco tende a riconoscere motivazioni affettive o morali. Diverso è il caso di regali provenienti da partner non sposati o da amici: qui la prova scritta diventa fondamentale per evitare contestazioni. Le somme ricevute possono infine influenzare l’ISEE negli anni successivi, perché entrano nel calcolo delle giacenze medie di conti correnti e libretti. Non si tratta di una tassa, ma di un effetto indiretto che può incidere sull’accesso ad agevolazioni o bonus.

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