Bunker privati, boom di richieste in Italia. Quanto costa costruirne uno e cosa serve davvero

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Il costo delle nuove strutture sotterranee. - www.ireporters.it

Luca Antonelli

8 Settembre 2025

Sempre più famiglie guardano ai bunker come rifugio sicuro: i costi, le norme e le caratteristiche di queste strutture in crescita anche nel nostro Paese.

Negli ultimi anni, anche in Italia, cresce l’interesse per i bunker privati. Un fenomeno che un tempo sembrava legato solo a contesti internazionali, ma che oggi riguarda sempre più famiglie e imprese, attratte dall’idea di avere un rifugio sicuro in caso di emergenza. Non si parla solo di scenari di guerra, ma anche di eventi climatici estremi, disastri naturali o crisi energetiche.

Il settore ha registrato un aumento di richieste, con aziende specializzate che confermano un trend in crescita. Ma quanto costa davvero costruire un bunker? E quali sono le regole da rispettare in Italia? Le risposte non sono semplici, perché entrano in gioco fattori tecnici, urbanistici e normativi che cambiano da comune a comune.

Quanto costa un bunker e da cosa dipende il prezzo

Il prezzo di un bunker varia enormemente in base a dimensioni, materiali e dotazioni interne. In media, una struttura di piccole dimensioni, adatta a ospitare una famiglia, può partire da 50 mila euro. Ma per soluzioni più complesse, con impianti di filtraggio aria, riserve d’acqua, sistemi elettrici autonomi e rivestimenti rinforzati, la spesa può superare i 200 mila euro.

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Richieste in aumento in tutta Italia. – www.ireporters.it

Il costo dipende anche dalla profondità a cui viene realizzato. Un bunker interrato richiede scavi, opere di impermeabilizzazione e rinforzi strutturali, che incidono fortemente sul preventivo. Alcuni scelgono soluzioni più economiche, come container modificati o locali già esistenti adattati a rifugio, ma questi non sempre offrono lo stesso livello di sicurezza.

Le aziende specializzate propongono pacchetti chiavi in mano, ma chi intende realizzarne uno deve considerare spese accessorie come i permessi edilizi, le consulenze tecniche e i collaudi di sicurezza. Senza dimenticare la manutenzione, perché un bunker non può restare inattivo per anni senza verifiche.

Norme, autorizzazioni e limiti da rispettare

In Italia, la costruzione di un bunker non è vietata, ma è soggetta alle norme urbanistiche ed edilizie di ciascun territorio. Serve una regolare richiesta di permesso a costruire, perché si tratta di un’opera interrata che modifica il suolo e la destinazione d’uso. I comuni possono imporre limiti di profondità, vincoli ambientali o paesaggistici, e in molti casi è obbligatoria una valutazione geologica del terreno.

Dal punto di vista tecnico, i bunker devono rispettare standard di sicurezza stringenti. Le pareti devono garantire resistenza meccanica e protezione da agenti esterni, gli impianti di aerazione devono assicurare il ricambio d’aria anche in caso di prolungata permanenza all’interno, e i sistemi di uscita devono prevedere vie alternative per evitare intrappolamenti.

Esistono poi norme specifiche in materia di sicurezza sul lavoro se il bunker viene costruito in ambito aziendale, ad esempio come rifugio in siti industriali considerati a rischio. In questi casi, la progettazione deve essere affidata a ingegneri esperti e certificata da enti competenti.

Il quadro normativo è complesso e differenziato, e ogni progetto va valutato caso per caso. Proprio per questo le aziende del settore lavorano quasi sempre in stretto contatto con professionisti legali e tecnici.

Alla fine, costruire un bunker in Italia non è un’impresa impossibile, ma richiede pianificazione, investimenti importanti e una conoscenza precisa delle regole. Un rifugio privato, oggi, rappresenta non solo un simbolo di sicurezza, ma anche un investimento che riflette un cambiamento culturale profondo: la ricerca di protezione in un’epoca di incertezze.

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