Carla Bruni nei guai per “Salvare Sarko”: cosa succede davvero nella coppia più discussa di Francia

Nicolas Sarkozy e Carla Bruni

Nicolas Sarkozy e Carla Bruni nei guai. Fonte foto www.wikipedia.org-ireporters.it

Franco Vallesi

27 Settembre 2025

Nicolas Sarkozy rifiuta un microfono Mediapart, Carla Bruni risponde con una foto e una canzone: la coppia affronta l’onda lunga dei processi e dello scandalo Gheddafi.

Un sorriso di disprezzo, una carezza social, un’inchiesta che si allarga: ecco come l’ex coppia presidenziale francese affronta la resa dei conti giudiziaria nel 2025.

PARIGI – L’ultima immagine pubblica di Nicolas Sarkozy è quella di un uomo che sorride con sprezzante ironia mentre lascia cadere un microfono a terra. Ma non uno qualsiasi: quello di Mediapart, il giornale online che nel 2011 ha acceso la miccia dell’inchiesta sui presunti finanziamenti da parte di Gheddafi alla sua campagna elettorale. Al suo fianco, come sempre, Carla Bruni, occhiali scuri, abito nero e una calma glaciale da diva. È lei che lo accompagna fuori dal palazzo di giustizia parigino disegnato da Renzo Piano, ed è sempre lei che, qualche ora dopo, affida la sua reazione a Instagram: una foto romantica e una citazione da John Lennon, “Love is the answer”, con sottofondo musicale a tema: Instant Karma.

Ma sotto il velo dell’armonia si nasconde un nodo sempre più stretto, fatto di inchieste, intercettazioni, restrizioni di libertà e sospetti di manipolazione giudiziaria. E, oggi più che mai, quella che sembrava una coppia iconica si ritrova al centro di un dramma giudiziario che sembra lontano dal concludersi.

Braccialetto elettronico, viaggi limitati e processi a catena: la caduta lenta di Sarkozy

Dopo la condanna definitiva nel caso Bismuth, nel febbraio 2025, Nicolas Sarkozy ha vissuto mesi segnati da un insolito silenzio. La pena? Un anno con braccialetto elettronico. Solo a maggio, il giudice ha concesso la revoca anticipata della misura, tenendo conto della sua età avanzata – Sarkozy ha da poco compiuto 70 anni. Ma le limitazioni non sono finite: ogni spostamento all’estero richiede un’autorizzazione formale, e i controlli da parte del servizio penitenziario non sono mai cessati del tutto.

Nicolas Sarkozy
Nicolas Sarkozy. Fonte foto www.wikipedia.org-ireporters.it

Durante questo periodo, l’ex presidente vive con Carla Bruni e la figlia Giulia nella lussuosa e blindatissima Villa Montmorency, a ovest di Parigi. Nonostante i tentativi di normalizzare la vita con gite in motorino e cene romantiche condivise su Instagram, la pressione mediatica e giudiziaria non ha mai smesso di crescere. Fino a culminare, nei mesi scorsi, con un’altra ferita simbolica: la revoca della Legion d’Onore, riconoscimento massimo per un ex presidente, oggi dissolto sotto il peso degli scandali.

Carla Bruni indagata per corruzione: l’ombra dell’operazione “Salvare Sarko”

La vera svolta, però, è arrivata il 9 luglio 2024, quando la procura di Parigi ha iscritto Carla Bruni-Sarkozy nel registro degli indagati con accuse gravi: corruzione di testimone e associazione a delinquere. Secondo l’ipotesi investigativa, l’ex Première Dame avrebbe usato un telefono “fantasma” per aiutare Mimi Marchand — nota regina della stampa scandalistica — a organizzare la ritrattazione in diretta TV di Ziad Takieddine, il testimone chiave dell’inchiesta Gheddafi.

Takieddine, imprenditore franco-libanese, sosteneva di aver consegnato cinque milioni di euro in contanti a Sarkozy per conto del rais libico. Ma, l’11 novembre 2020, in un’intervista clamorosa, aveva improvvisamente cambiato versione, negando tutto. Proprio quella ritrattazione sarebbe ora al centro dell’operazione “Salvare Sarko”, sospettata di essere stata architettata a tavolino. E la morte di Takieddine, avvenuta a Beirut nel settembre 2025, chiude definitivamente la bocca a un testimone scomodo.

Bruni, oggi sotto controllo giudiziario, non può comunicare con le altre nove persone coinvolte nell’inchiesta. Unico contatto autorizzato: il marito.

Una coppia d’immagine in piena disfatta politica

La storia di Nicolas Sarkozy e Carla Bruni era iniziata sotto i riflettori, come un romanzo politico-sentimentaleperfetto: l’uomo di Stato e l’artista, la forza e il glamour, la politica e la musica. Oggi, però, tutto appare incrinato. Le canzoni su Instagram non bastano più a coprire il frastuono delle accuse. Il gesto di disprezzo verso Mediapart non è solo un capriccio d’orgoglio: è il segno di una crisi che diventa anche personale, di una tensione che sfugge al controllo anche dei migliori comunicatori.

Nel 2025, Sarkozy resta un simbolo divisivo in Francia. Per alcuni è il leader ingiustamente perseguitato, per altri un ex presidente schiacciato dalle sue stesse ambizioni. E Carla Bruni, un tempo regina dell’eleganza e della diplomazia discreta, si trova ora a fare i conti con un’inchiesta che rischia di travolgerla. Il tempo dei sorrisi plastici e delle frasi ispirate sembra finito.

La parabola dei Sarkozy-Bruni, tra romanticismo social e scandali giudiziari, non è solo il tramonto di una coppia glamour. È il riflesso di una giustizia francese che, lentamente ma con decisione, mostra i denti anche ai potenti, e di una società che — tra gossip, politica e processi — pretende risposte vere, non solo slogan su Instagram.

Change privacy settings
×