L’Agenzia delle Entrate ha introdotto il QR code direttamente negli avvisi di pagamento. uno strumento per velocizzare richieste e piani di rateizzazione.
Dal 2025 le cartelle esattoriali avranno una novità che riguarda milioni di contribuenti italiani: il QR code. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha infatti introdotto un sistema che permette, con una semplice scansione tramite smartphone o tablet, di avviare direttamente la procedura di pagamento o di rateizzazione online. Una misura che punta a rendere più rapide le operazioni e ad alleggerire il peso burocratico che, fino a oggi, costringeva molti cittadini a file agli sportelli o a lunghe procedure sul portale istituzionale.
Lo strumento è stato presentato come parte del processo di digitalizzazione dei rapporti tra fisco e cittadini. Con l’inserimento del QR code, ogni cartella sarà collegata a un link univoco che porta alla sezione riservata del contribuente. Qui sarà possibile scegliere se pagare l’importo in un’unica soluzione oppure chiedere la rateizzazione, seguendo step chiari e semplificati.
Come funziona il nuovo QR code nelle cartelle di pagamento
La novità riguarda tutte le cartelle emesse a partire dal 2025. In pratica, in basso a destra nel documento, comparirà un QR code personalizzato. Scansionandolo con la fotocamera del telefono, l’utente sarà indirizzato a una pagina online sicura dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Per accedere sarà necessario autenticarsi con SPID, CIE o CNS. Una volta entrati, il contribuente troverà la propria posizione aggiornata: importo da versare, scadenze e possibilità di richiedere un piano di dilazione. Sarà sufficiente selezionare il numero di rate desiderato — entro i limiti previsti dalla normativa — e confermare la richiesta.
Il sistema genera subito un prospetto con l’indicazione degli importi dovuti per ciascuna scadenza. Le rate potranno poi essere pagate attraverso pagoPA o con addebito diretto sul conto corrente. Il tutto senza passaggi intermedi e senza dover caricare manualmente i dati della cartella, come avveniva in passato.
Questo nuovo strumento non elimina le modalità tradizionali di pagamento: restano validi gli sportelli, le banche convenzionate e il sito ufficiale. Ma di fatto introduce una scorciatoia pensata per chi vuole gestire il tutto in pochi minuti, senza complicazioni.
Perché il QR code può cambiare la gestione delle cartelle esattoriali
Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, ogni anno vengono richieste centinaia di migliaia di rateizzazioni. Un numero che pesa non solo sui contribuenti, ma anche sulla macchina amministrativa, spesso rallentata dalle troppe pratiche da gestire manualmente.
Con il QR code, il processo diventa immediato e digitale. Non sarà più necessario inserire lunghi codici identificativi o compilare moduli separati: la scansione collega subito il contribuente alla propria posizione, riducendo il rischio di errori e velocizzando la procedura.
Per chi ha più cartelle, ogni documento avrà il proprio QR code, così da garantire la gestione separata delle singole posizioni. È previsto anche un sistema di notifiche automatiche, che avvisa il contribuente via email o SMS dell’avvenuta attivazione del piano di rateizzazione.
Il progetto si inserisce nel quadro più ampio della modernizzazione del sistema fiscale italiano. Dopo l’introduzione delle piattaforme pagoPA e dell’app IO, questa novità va nella stessa direzione: rendere i pagamenti verso la pubblica amministrazione più accessibili e meno gravosi.
Resta da capire l’impatto reale, soprattutto sui cittadini meno abituati agli strumenti digitali. Per loro restano gli sportelli e i canali tradizionali. Ma per chi è già pratico, la novità potrebbe segnare un cambio netto nel rapporto con il fisco.