Abusivismo edilizio a Casal di Principe, sono tornate le ruspe. Abbattimento in corso in via Vecchio Di Vico.La casa, ancora in cantiere, era stata costruita in disprezzo delle norme urbanistiche. Per poter procedere, le casse del Comune hanno dovuto chiedere un mutuo. A seguire la demolizione, anche la polizia municipale al comando di Maurizio Crotti e dell’ufficio urbanistica del comune di Casal di Principe con l’ingegnere responsabile, Alessandro Cirillo. L’ordine è della Procura della Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Di chi era la casa
La casa in abbattimento, era di proprietà di Mario Zara che era stato detenuto per 416 bis per l’appartenenza al clan dei Casalesi. In macerie è finita un palazzo di tre piani Costruito ma lasciato allo stato grezzo, su un’area di mq 200, composto da un piano seminterrato, un piano terra, un primo e secondo piano, costituito da una struttura in verticale portante di 19 pilastri e da una struttura orizzontale di solai in laterocemento con scala, tompagnato esternamente da mattoni forati. Va sottolineata la gravità della violazione urbanistica, di forte impatto ambientale, desumibile dalla ampiezza notevole del manufatto abusivo realizzato in totale assenza di titoli abilitativi edilizi, ovvero in assenza di permesso a costruire e senza autorizzazione sismica per le realizzate e rilevanti opere strutturali. Il tutto risulta realizzato su terreno coperto dal vincolo sismico e di inedificabilità dettato dal piano regolatore comunale.
La Procura: “doverosa attività”
“Questa Procura della Repubblica – afferma la Procuratrice Maria Antonietta Troncone– continua pertanto nella doverosa attività di demolizione dei manufatti abusivi consentendo in tal modo il ripristino dell’integrità del territorio; a tal fine, allo scopo di riaffermare i principi di legalità e giustizia in una provincia in cui a lungo è stata praticata e alimentata invece l’illegalità, è stato riorganizzato e potenziato l’Ufficio Demolizione, con personale appartenente alla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Carabinieri Forestali – sede, ufficio che coordinerà le procedure per le ulteriori demolizioni dei manufatti abusivi insistenti in Provincia di Caserta”. “L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione e prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso. Le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non è conveniente”, spiega la Troncone.
La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nell’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere, utilizza dei criteri di priorità, di natura oggettiva e predeterminata, che non rispettano il solo ordine cronologico, ma che tengono conto del bilanciamento dei beni ed interessi costituzionalmente rilevanti in gioco (il valore dell’ambiente, della salvaguardia del territorio, dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità, della ragionevolezza e solidarietà sociale, nonché della funzione della proprietà).
Prossimi abbattimenti
In elenco a Casal di Principe, ci sono altre due case ancora in costruzione ed una abitata. Per quest’ultima si cerca una soluzione alternativa alla ruspa, ponendosi poi il problema del dare un tetto alla famiglia che la abita. La prima ruspa a Casal di Principe è arrivata nel 2012, radendo al suolo la villetta della famiglia Iaiunese. Al piano terra ci abitava l’anziana mamma del proprietario di casa che venne fatta allontanare senza indugi. A distanza di poco tempo vennero abbattute le bifamiliari in via Borsellino, dei fratelli Francesco e Nicola Gagliardi. Le prime demolizioni casalesi videro i cittadini scendere in piazza prima per protestare poi per chiedere perdono ed una nuova opportunità. A Casal di Principe, ma non è certo l’unico esempio in Campania, le case abusive occupano interi quartieri per un terzo del territorio che manca di vincoli paesaggistici ed idrogeologici. Sono state dichiarate fuori legge 1500 abitazioni. Duecento sono già con sentenza esecutiva. Seimila dovrebbero essere gli sfollati. La spesa necessaria è stata calcolata in 150milioni di euro ed il materiale da risulta da smaltire sarebbe più o meno pari a due Colossei. Sono i grandi numeri che da soli parlano dell’abusivismo edilizio di Casal di Principe.
Tina Cioffo