Cina, Russia e India uniti nella Sco: nasce un blocco contro l’ordine occidentale

Putina Xi Jinping

Russia e Cina fianco a fianco per stabilire le regole-ireporters.it

Franco Vallesi

2 Settembre 2025

Al vertice di Tianjin, i leader di Russia, Cina e India tracciano la via di un nuovo equilibrio mondiale, tra accuse all’Occidente, appelli alla pace e cooperazione strategica.

Un documento di 24 punti, una dichiarazione di principio e una visione del mondo alternativa a quella dominata dagli Stati Uniti. Si è chiuso a Tianjin, in Cina, il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco), con la partecipazione di 27 leader eurasiatici, tra cui Xi Jinping, Vladimir Putin e Narendra Modi. In un momento segnato da conflitti globali, crisi energetiche e nuove alleanze strategiche, l’organizzazione, che oggi rappresenta oltre il 30% del PIL mondiale, si è presentata come una forza compatta, con ambizioni politiche e geoeconomiche sempre più esplicite.

Il summit ha ribadito i valori di non ingerenza, sovranità, mutuo vantaggio e rispetto dell’integrità territoriale, ma ha anche mosso accuse dirette all’Occidente, condannando in modo esplicito le azioni di Israele e degli Stati Uniti contro l’Iran e la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Contestualmente, sono stati proposti nuovi strumenti multilaterali per la cooperazione tecnologica, nucleare e ambientale, mentre la Cina ha rilanciato la sua iniziativa per la governance globale, con un forte richiamo alla multipolarità e alla giustizia internazionale.

La condanna di Israele e Usa e il silenzio sull’Ucraina: i pesi geopolitici della Sco

La Dichiarazione di Tianjin, adottata all’unanimità dai membri Sco, segna un punto di svolta. Il testo richiama i principi fondanti del diritto internazionale, ma ne rilegge l’applicazione in chiave geopolitica: denuncia l’uso della forza, le pressioni economiche e gli attacchi contro infrastrutture civili, facendo riferimento diretto agli eventi di giugno 2025, quando Israele e Usa hanno colpito impianti civili, compresi siti nucleari, in Iran, Paese ora membro della Sco. Tali azioni, si legge nel documento, sono «una grave violazione della Carta dell’Onu».

Bandiera
La Cina ospita decine di rappresentanti per ristabilire l’ordine mondiale-ireporters.it

Parallelamente, viene espressa una ferma condanna per la crisi a Gaza, e si auspica un cessate il fuoco immediato, insieme a un accesso sicuro agli aiuti umanitari. L’appello è rivolto all’intera comunità internazionale, ma il messaggio politico è chiaro: la Sco si pone come voce alternativa nelle risoluzioni dei conflitti globali.

Assente, però, ogni riferimento all’invasione russa dell’Ucraina, nonostante le evidenti analogie con i princìpi proclamati nel documento. Una discrepanza che rivela l’equilibrismo interno dell’organizzazione, che include attori con visioni e interessi divergenti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non è stato menzionato, e neppure la questione dell’integrità territoriale dell’Ucraina, che resta un tema tabù nel dialogo con Mosca.

Il triangolo strategico tra Cina, Russia e India si consolida

Il vertice ha avuto anche un forte valore simbolico, con colloqui bilaterali tra Putin e Modi all’interno della blindatissima Aurus presidenziale russa, seguiti da una stretta cooperazione su sicurezza, energia e sviluppo tecnologico. Modi ha ribadito l’impegno per la pace in Ucraina, pur mantenendo una linea ambigua, che tiene insieme dialogo con l’Occidente e cooperazione con Mosca. Le immagini dell’auto blindata in cui i due leader hanno discusso per quasi un’ora a porte chiuse sono rimbalzate sui media globali, offrendo uno spaccato di diplomazia personalizzata in stile XXI secolo.

Sul fronte cinese, Xi Jinping ha rilanciato con forza la visione della “governance globale multipolare”, proponendo un centro di cooperazione internazionale sull’intelligenza artificiale e lanciando un piano da 10 milioni di kilowatt in energia verde da realizzare in cinque anni con i partner della Sco. Il Kazakhstan, da parte sua, ha proposto un ufficio per gli investimenti regionali, mentre il Kirghizistan ha annunciato la creazione di un centro per la lotta alla criminalità transnazionale.

Il presidente iraniano è stato uno dei protagonisti silenziosi del vertice, ricevendo la solidarietà ufficiale per gli attacchi subiti. Il tema della sicurezza nucleare è emerso con forza, in particolare nella richiesta che anche in contesti bellici si garantisca la protezione degli impianti civili.

La Sco non è più solo un forum di cooperazione economica e antiterrorismo: si sta trasformando in un blocco politico alternativo, in grado di influenzare l’agenda globale. Il linguaggio, i documenti, le alleanze emerse a Tianjin lo dimostrano. Ma il rischio è che questa visione multipolare, per quanto condivisa da decine di Paesi, riproduca nuove forme di potere verticale e silenzi strategici. Il mondo del 2025 si muove su un equilibrio sottile: e la Sco, con tutte le sue ambizioni, sarà uno degli attori da osservare più da vicino.

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