Dai campanelli alle chat condominiali: perché la tecnica del citofono rotto preoccupa le città

Attenzione

Ecco come ti svaligiano casa con la tecnica del citofono rotto-ireporters.it

Franco Vallesi

27 Settembre 2025

Una tattica sempre più diffusa nelle città italiane: fingere un guasto al citofono per raccogliere informazioni sugli inquilini e sui loro orari.

Dietro un gesto banale si nasconde una tecnica di pre-ricognizione che sfrutta cortesia e distrazione. Nel 2025 cresce l’allerta sicurezza nei condomini privi di portineria.

La scena è tanto semplice quanto inquietante: un estraneo suona più campanelli, afferma che il suo citofono è rotto e avvia una conversazione breve ma mirata. In pochi scambi, senza forzature, riesce a carpire dettagli sulle abitudini domestiche, sugli orari di rientro e sulla presenza o meno di inquilini in casa. Una tecnica che non richiede arnesi né complici, solo un po’ di astuzia e capacità di osservazione.

Negli ultimi mesi, numerose segnalazioni hanno interessato Roma, Milano, Torino e Napoli, città dove le forze dell’ordine hanno invitato i residenti a prestare maggiore attenzione a comportamenti sospetti ai citofoni condominiali. Le denunce non riguardano furti immediati, ma ricognizioni preventive, utilizzate per preparare colpi mirati in appartamenti che appaiono più vulnerabili.

Come funziona la tecnica del citofono rotto e perché è così insidiosa

Chi mette in pratica questo stratagemma si posiziona davanti al portone, preme diversi campanelli e sostiene che il proprio citofono sia guasto. A quel punto inizia un dialogo rapido, sufficiente a stabilire chi risponde e chi resta in silenzio. Dalla somma di queste informazioni nasce una sorta di censimento informale: quali appartamenti sembrano vuoti nelle ore diurne, quali mostrano maggiore movimento serale, quali piani sono abitati da anziani soli o studenti fuori casa fino a tardi.

Come funziona
Come funziona la tecnica del citofono adottata dai ladri-ireporters.it

È un gioco di deduzioni che non lascia segni di effrazione, ma produce un quadro utile a pianificare intrusioni future. Le cronache recenti raccontano di bande specializzate che, grazie a queste tecniche, riducono i tempi di azione a meno di dieci minuti. Una volta selezionato l’appartamento “giusto”, intervengono in orari precisi, riducendo i rischi di incontrare i proprietari.

La pericolosità sta proprio nella discrezione: mentre serrature e porte blindate si aggiornano, la vulnerabilità rimane nella parte più umana, quella comunicativa. Una risposta data per cortesia diventa un’informazione preziosa per chi osserva dall’altra parte del portone.

Prevenzione e nuove strategie di sicurezza nei condomini

Nel 2025, diversi istituti di sicurezza urbana hanno sottolineato la necessità di informare i cittadini su questo metodo. Non servono gesti clamorosi per difendersi, ma attenzione e coordinamento.

La prima regola è non fornire dettagli personali: frasi neutre come “non posso aiutarla” chiudono la conversazione senza dare appigli. La seconda è diffidare di chi afferma che “il proprio citofono non funziona”: ogni inquilino sa bene come contattare vicini e amministratori. Infine, è importante comunicare tra condomini, magari con chat dedicate o piccoli registri condivisi, per monitorare episodi sospetti.

Sempre più palazzi stanno installando videocitofoni con registrazione e aggiornando l’illuminazione degli ingressi, deterrenti che riducono il margine di manovra. Inoltre, le forze dell’ordine raccomandano di limitare le informazioni visibili sull’elenco dei campanelli, evitando nomi completi che facilitano l’identificazione degli inquilini.

Un’ulteriore tendenza riguarda i progetti di vicinato solidale, promossi in diverse città italiane: reti tra condomini che condividono informazioni e si supportano, creando una barriera collettiva contro intrusioni e raggiri.

Il cosiddetto “citofono rotto” dimostra che la sicurezza non dipende solo da porte blindate e allarmi, ma anche da attenzione, diffidenza sana e spirito comunitario. In un’epoca in cui i ladri perfezionano tecniche sempre più sottili, la capacità dei cittadini di riconoscere un inganno diventa la prima difesa contro intrusioni e furti.

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