Dodicenne finisce in ospedale per overdose da gomme alla caffeina: “Mai più”

Intossicazione

Dodicenne mangia caramelle contenenti caffeina e finisce in ospedale-ireporters.it

Franco Vallesi

8 Settembre 2025

Oliver, 12 anni, ha ingerito oltre 2.000 mg di caffeina in poche ore senza sapere cosa stesse masticando. La madre lancia un appello nazionale contro la vendita libera di questi prodotti.

L’episodio è avvenuto il 28 agosto 2025 a Swindon, cittadina dell’Inghilterra sudoccidentale, ma ha sollevato una questione che oggi riguarda migliaia di famiglie in tutto il Regno Unito: quanto è sicuro lasciare i propri figli liberi di comprare ciò che vogliono nei negozi? La risposta, purtroppo, è drammatica.

Oliver Wood, 12 anni, è finito in ospedale con un grave stato di agitazione e tachicardia dopo aver ingerito 50 gomme da masticare alla caffeina, marchiate “Furocity”, legate all’immagine del campione di boxe Tyson Fury. Il prodotto era in promozione nel supermercato Farmfoods, venduto come un normale snack, ma conteneva una quantità di caffeina che, per un bambino, è potenzialmente letale.

Le gomme alla caffeina e il rischio invisibile per i più giovani

Oliver era uscito con gli amici per una semplice passeggiata. In tasca aveva qualche sterlina e ha acquistato quattro confezioni di dolciumi pensando fossero caramelle qualsiasi. Nessuno lo ha avvertito che si trattava di un prodotto energizzante, altamente stimolante. Quando ha iniziato a sentirsi male – dolori al petto, tremori, ansia – ha confessato tutto alla madre, Anne-Marie Willis, che ha subito compreso la gravità della situazione.

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«Appena ho letto la confezione ho avuto un brivido. Poteva morire. Era pallido, sudato, con il cuore che batteva all’impazzata», racconta la donna al Daily Mail. Il ragazzo è stato portato d’urgenza in ospedale dove è rimasto in osservazione fino alle 5 del mattino. Fortunatamente, dopo gli esami e le cure, è tornato a casa.

Il dato che spaventa? Una sola confezione contiene 1.840 mg di caffeina, più di 23 lattine di Red Bull. E Oliver ne aveva prese due. Per un bambino di 10-12 anni, la dose giornaliera raccomandata non dovrebbe superare i 90 mg, pari a due tazze di tè leggero. Il suo corpo ha dovuto fronteggiare oltre 20 volte quella soglia in poche ore.

La madre denuncia: “Non è il prodotto, ma come viene venduto”

Anne-Marie non si scaglia contro il marchio, né contro il pugile Tyson Fury, che anzi definisce «un idolo di famiglia». Il vero problema, secondo lei, è la totale assenza di regole sulla vendita ai minorenni. «Non c’è nessuna legge che vieti a un bambino di acquistare gomme con dosi assurde di caffeina. Eppure, nessuno venderebbe mai 23 Red Bull a un ragazzino», afferma.

Dopo l’incidente, la madre ha ricevuto solo un buono da 10 sterline e una lettera di scuse da Farmfoods. «Un gesto minimo per qualcosa che poteva finire in tragedia», sottolinea. Intanto, il governo britannico ha annunciato proprio ieri un provvedimento atteso da tempo: vietata la vendita di bevande energetiche ad alto contenuto di caffeina ai minori di 16 anni.

La legge entrerà in vigore nei prossimi mesi e riguarderà tutti i canali di vendita: negozi, bar, ristoranti, distributori automatici e anche gli e-commerce. Saranno bandite tutte le bevande con più di 150 mg di caffeina per litro, quindi fuori legge prodotti come Red Bull, Monster, Prime, Relentless.

Restano escluse dal divieto le bibite a basso contenuto di caffeina, come Coca-Cola, Pepsi, Diet Coke, e le normali bevande calde come tè e caffè. Ma sulle gomme alla caffeina non esistono al momento regolamenti specifici.

La storia di Oliver riaccende il dibattito: chi controlla davvero ciò che finisce nelle mani dei più piccoli? L’etichetta sul retro, in caratteri minuscoli, non basta. «I genitori non dovrebbero temere che i figli possano assumere sostanze potenzialmente pericolose comprando un pacchetto di gomme», dice Anne-Marie Willis. «Serve informazione, ma anche buon senso e responsabilità nella vendita».

Nel frattempo, Oliver si sta riprendendo, ma l’esperienza lo ha segnato. «Ora sa bene cos’è la caffeina e quali sono i suoi effetti. Ma ha dovuto impararlo nel modo più duro», conclude la madre.

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