Emilio Fede, addio al “guerriero” del Tg4

Redazione iReporters

2 Settembre 2025

L’ultimo saluto a Emilio Fede, volto simbolo della televisione italiana: dagli anni in Rai fino ai vent’anni al Tg4, la sua vita tra giornalismo, polemiche e ricordi familiari

La notizia della scomparsa

MILANO, 2 settembre 2025 – È morto a 94 anni Emilio Fede, uno dei giornalisti più noti e discussi della televisione italiana. L’ex direttore del Tg4 si è spento oggi nella Residenza San Felice di Segrate, alle porte di Milano, dove era ricoverato da tempo. Le sue condizioni di salute si erano aggravate nelle ultime ore, fino al decesso avvenuto nel pomeriggio.

A confermare la notizia è stata la figlia Sveva Fede, accorsa insieme alla sorella Simona per stargli accanto negli ultimi momenti. Solo poche ore prima aveva raccontato che il padre “continuava a lottare come un leone, da vero guerriero”, ma la situazione era ormai irreversibile.

Una carriera tra Rai, Studio Aperto e Tg4

Nato a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, il 24 giugno 1931, Emilio Fede aveva iniziato la sua carriera nel giornalismo collaborando con testate come Il Momento – Mattino di Roma e la Gazzetta del Popolo. Nel 1958 entrò in RAI, dove si fece notare come inviato di cronaca e politica.

Il primo grande incarico arrivò nel 1981, quando fu nominato direttore del TG1, ruolo che mantenne per circa un anno. Dopo l’esperienza in Rai, approdò a Fininvest: nel 1991 fondò e diresse Studio Aperto, il telegiornale di Italia 1, che seguì con dirette serrate la Guerra del Golfo.

Ma la parte più lunga e significativa della sua carriera fu legata al TG4, che diresse dal 1992 al 2012. Per vent’anni divenne il volto simbolo della testata di Rete 4, con uno stile diretto, spesso sopra le righe, e un approccio fortemente personalizzato.

Il suo telegiornale divenne un marchio di fabbrica, amatissimo da una parte del pubblico e criticato da altri per la vicinanza alle posizioni di Silvio Berlusconi. Non a caso, fu spesso al centro di polemiche e sanzioni da parte dell’AGCOM per squilibri nell’informazione.

Tra successi e controversie

Emilio Fede era considerato una figura divisiva. Da un lato, aveva contribuito a trasformare la televisione in un mezzo capace di raccontare la politica con toni diretti e immediati; dall’altro, veniva accusato di scarsa imparzialità.

La sua carriera fu segnata anche da momenti difficili: indagini giudiziarie, accuse, processi mediatici e un addio a Mediaset non privo di tensioni. Eppure, fino all’ultimo, non ha mai smesso di definirsi un “giornalista con la schiena dritta”, convinto di aver fatto sempre il suo mestiere con passione.

Vita privata e ricordi

Dietro l’immagine pubblica, Emilio Fede era anche un marito e un padre molto legato alla famiglia. Nel 1965 aveva sposato la giornalista e senatrice Diana De Feo, con la quale ha condiviso quasi sessant’anni di vita. La moglie è scomparsa nel giugno 2021, lasciando in lui un vuoto incolmabile. Da quel momento, Fede aveva più volte dichiarato di sentire la mancanza della compagna di una vita, confessando di “sperare di raggiungerla presto”.

Negli ultimi anni aveva trovato conforto nell’affetto delle figlie, Sveva e Simona, e nei ricordi di una carriera intensa. Poco tempo fa, in un’intervista, aveva riflettuto con lucidità sulla sua età:
La vecchiaia è brutta, ma la rispetto. A 94 anni ho riscoperto l’importanza dell’affetto: il vero potere è avere l’affetto degli altri.

L’ultimo saluto

I funerali di Emilio Fede si terranno giovedì presso la parrocchia “Dio Padre” a Milano 2, luogo simbolico anche per la vicinanza con Segrate, la città dove aveva trascorso gli ultimi anni di vita.

Con la sua morte si chiude un capitolo importante della televisione italiana: quello di un giornalista che, tra luci e ombre, ha segnato la storia dei telegiornali.

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