Festival dell’Impegno civile ad Aversa, il sindaco Golia apre il bene confiscato e assicura: “Presto sarà riutilizzato”

di Tina Cioffo- Il Festival dell’impegno civile ha aperto la sua dodicesima edizione ad Aversa in un bene confiscato non utilizzato. Il sindaco Alfonso Golia ha assicurato il riuso di tutti i beni immobili confiscati presenti sul territorio aversano.

Sulla porta di ingresso c’erano ancora i nomi dei vecchi proprietari. La casa lungo la strada che dall’Ospedale di Aversa porta verso la città di Melito, nel pieno dell’urbanizzazione cittadina e della disperata infrastrutturazione non ragionata, non era di una coppia qualsiasi. Era di una famiglia di camorra, costruita con proventi illeciti e lo Stato l’ha confiscata. Un anno fa venne affidata al Comune di Aversa e per tutto questo tempo, neanche troppo in verità considerati gli altri esempi certamente non lodevoli, era rimasta chiusa lasciando poi che l’incuria facesse il suo corso. Ieri, sabato 29 giugno, sotto ad un prepotente sole e caldo estivo, la villa è stata riaperta. L’ingresso ufficiale e simbolico come si sarebbe fatto in una qualsiasi cerimonia di inaugurazione, lo ha fatto il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, e con lui il sindaco di Casal di Principe Renato Natale ed un numeroso gruppo di volontari, cittadini, scout e ragazzi provenienti da tutta Italia perché impegnati nei campi Estate Liberi a Maiano di Sessa Aurunca. Una giornata speciale voluta dal presidio di Libera Aversa, guidato da Raffaele Carotenuto, nell’ambito del Festival dell’impegno Civile promosso dal Comitato don Peppe Diana, Libera Caserta e per l’edizione di quest’anno (la dodicesima) anche dal Cvs Assovoce Caserta.

Dal bene per il Bene

Al primo ingresso trionfale, ne è poi seguito un altro e forse ancora più significativo perché il sindaco Golia armato di cacciavite ha svitato la targhetta degli ex proprietari dal portoncino e dopo averla mostrata a tutti, in segno di vittoria, ne ha messo un’altra. Stavolta però non di ottone ma di carta e non con dei nomi e cognomi ma con parole semplici che parlano già di futuro: “Dal bene per il Bene”. “Sembra quasi un gioco di lettere ed invece è quello che faremo”, ha assicurato il sindaco Alfonso Golia, promettendo di riaprire anche gli altri quattro beni immobili confiscati alla camorra presenti sul territorio di Aversa e di fatto ancora chiusi ed abbandonati. C’è da fare tutto un lavoro che contempla anche l’adozione di un regolamento che disciplini il riuso dei beni confiscati. “Un regolamento che noi abbiamo e saremo felici di suggerire alla città di Aversa”, ha detto il sindaco Renato Natale vantando l’esperienza casalese sul tema. “Certo che pensavo che ne aveste di più di beni confiscati ma sono sicuro che se ci fossero beni confiscati ai corrotti, Aversa ne sarebbe davvero piena”, ha poi scherzato Natale.

Dalle esperienze alla Legge regionale

La via per il riutilizzo è stata in qualche maniera indicata da Sergio De Vito, animatore del bene confiscato di Capodrise ‘Casa Nogaro’ e da Simmaco Perillo, presidente del Consorzio Nco oltre che presidente della cooperativa sociale Al di là dei Sogni di Maiano di Sessa Aurunca. La villa è in buone condizioni e per fortuna, nessuno ha pensato di vandalizzarla. Si tratta però di far presto perché tolto il velo nero, la luce che ne è uscita potrebbe dar fastidio e qualcuno che ha altri obiettivi, potrebbe decidere di spegnere gli entusiasmi. “Stanno per partire i nuovi e bandi e certamente con la nuova legge regionale sui beni confiscati, saremo pronti a dare una mano”, ha assicurato Vincenzo Viglione consigliere regionale per i 5Stelle e segretario della commissione regionale Anticamorra e beni confiscati.

Un ulivo come simbolo di impegno

Il supporto è allora pronto, basta avere solo la volontà di farlo. quella che ieri, Golia ha dichiarato pubblicamente prendendo anche il piccolo ulivo, regalatogli dalle associazioni promotrici della tappa del Festival ad Aversa, da Libera all’associazione Patatrac, dall’Agesci con i gruppi scout di Aversa 1 e Aversa 2 al Masci e ancora il gruppo di musica popolare de I Figli di Cibele. “Lo metterò nel mio ufficio al Comune per ricordarmi della promessa fatta e per dare un immediato messaggio a chiunque entrerà nella stanza. E’ questo quello che dobbiamo fare: lavorare per restituire bene”, ha assicurato il sindaco Alfonso Golia.

 

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