Lavoro in nero e danno ambientale: task force nel casertano, oltre 100 aziende controllate

Lavoro in nero e mancato rispetto delle norme ambientale, task force dell’ispettorato del lavoro e della guardia di finanza nel casertano con oltre 100 aziende del settore tessile controllate dagli agenti. Sequestrati 16 opifici.

Aziende tessili casertano: lavoro in nero

Durante i controlli da parte di guardia di finanza e ispettorato del lavoro sono stati sequestrati 16 opifici pari al 13% del totale. I controlli a tappeto, che hanno riguardato i comuni di Sant’Arpino, Lusciano, Carinaro, Gricignano d’Aversa, Teverola, Arienzo, San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico, sono stati disposti proprio al fine di elaborare una specifica analisi del settore, con decine di aziende a forte rischio di illegalità, sia sotto il profilo ambientale che delle condizioni di lavoro degli addetti. In particolare sono stati ispezionati 116 opifici, di cui 29 unitamente agli Ispettori del Lavoro. Nei laboratori – come scrive l’Ansa – sono stati trovati a lavoro 1.048 operai (con una media di circa 9 lavoratori ad impresa), di cui ben 300 irregolari e, per la gran parte, completamente in nero, con un’incidenza della manodopera irregolare che sfiora il 30% della forza lavoro complessiva; per oltre 40 aziende e’ stata cosi’ proposta la sospensione delle attività.

Opifici: danno ambientale nella Terra dei fuochi

Nell’area denominata Terra dei fuochi gli agenti di finanza e ispettorato del lavoro hanno trovato anche numerose violazioni di carattere ambientale. i sedici opifici, infatti, sono stati sequestrati per la mancanza di autorizzazione ambientale e per il mancato tracciamento dei rifiuti e degli scarti industriali, mentre ad
altri 15 sono state comminate sanzioni amministrative. In alcuni casi, poi, i militari si sono trovati di fronte a laboratori allestiti in locali del tutto inidonei, ricavati in garage o nei seminterrati di fabbricati, quasi sempre protetti da occhi indiscreti con una serie di accorgimenti finalizzati ad evitare controlli a sorpresa. Cosi’ come nel caso dell’unita’ operativa di un’impresa conto terzista di un noto marchio di abbigliamento, dove i militari della Compagnia di Aversa hanno individuato un deposito adibito a laboratorio occulto sottostante il punto vendita e munito di porte blindate e videosorveglianza, al quale si accedeva dai garage e all’interno del quale operavano in condizioni decisamente insalubri 22 lavoratori in nero, alcuni dei quali immigrati clandestini. In un altro laboratorio operavano 13 lavoratori in nero sui 15 totali, e all’interno vi erano scarti di lavorazione in bustoni neri accatastati al piano superiore del fabbricato, ancora
grezzo e privo di muri perimetrali. La discarica improvvisata, dove sono stati sequestrati oltre 1.200 kg di rifiuti, era del tutto visibile dai palazzi adiacenti, contribuendo a deturpare ulteriormente il già precario decoro urbano dell’area. In un altro caso i militari hanno ispezionato un laboratorio tessile completamente abusivo, dove ben 16 extracomunitari, tutti senza alcun contratto, fabbricavano ed assemblavano cuscini, braccioli, fodere di divani e poltrone.
Sono stati poi sequestrati alcuni calzaturifici, dove gli operai sono stati sorpresi ad utilizzare colle industriali e solventi, sebbene i macchinari fossero stati installati in locali umidi e senza il necessario ricambio d’aria.

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