Tra eccessi, confessioni intime e il desiderio di redenzione, Charlie Sheen affida la sua verità a Netflix e al memoir “The Book of Sheen”, in uscita il 9 settembre.
Compie 60 anni e lo fa con due opere che segnano un punto di svolta. Charlie Sheen, ex star di Due uomini e mezzo, ha deciso di raccontarsi senza censure, ripercorrendo cadute, scandali e risalite. Lo fa attraverso un nuovo documentario Netflix intitolato «aka Charlie Sheen» e con un libro autobiografico, «The Book of Sheen», disponibile da martedì 9 settembre 2025 in tutte le librerie.
Due opere parallele, ma profondamente intrecciate, che ricostruiscono la parabola complessa di uno degli attori più chiacchierati di Hollywood. Dal successo planetario alla rovina, fino alla sua lotta per rinascere.
Confessioni intime e momenti mai raccontati prima
Nel documentario firmato Netflix, Sheen rievoca episodi mai confessati prima, affrontandoli con un linguaggio diretto, a tratti disarmante. Dalla prima volta con una escort di Las Vegas a soli 15 anni, pagata con la carta di credito del padre Martin Sheen, fino alle esperienze con uomini durante le fasi più buie della dipendenza da crack, che lui stesso definisce “liberatorie”.

Un racconto che sorprende non solo per i contenuti, ma anche per il modo in cui l’attore li affronta: senza vergogna, con l’urgenza di chi vuole mettere un punto al passato. Non mancano i riferimenti alla sua infanzia particolare, vissuta a stretto contatto col cinema. Indimenticabile il ricordo del set di Apocalypse Now, dove da bambino assistette alla controversa scena del sacrificio reale di un bufalo.
E poi il crollo del 2011, quando Sheen, pur essendo l’attore più pagato della TV americana, viene licenziato dalla serie di punta Two and a Half Men e travolto da dipendenze, battaglie legali e isolamento mediatico.
La diagnosi di Hiv e l’inizio di una nuova vita
Il momento più toccante arriva con la diagnosi di Hiv, rivelata pubblicamente nel 2015. Un evento che l’attore descrive come un «punto di svolta»: «Pensavo fosse la fine — confessa — invece è diventato l’inizio di una fase nuova, fatta di cura e responsabilità».
Da allora, Sheen ha intrapreso un percorso di terapia, si è riavvicinato ai figli e ha scelto la sobrietà, che mantiene dal 2017. Oggi vive una vita lontana dai riflettori, ma non per questo silenziosa: ha deciso di condividere la sua storia come monito e testimonianza, non solo per i fan, ma per chiunque viva una battaglia contro i propri demoni.
Il libro «The Book of Sheen», scritto in parte con l’aiuto di un ghostwriter, completa il quadro con aneddoti inediti e una narrazione più riflessiva. Accanto alle sue parole, ci sono anche le voci di chi ha vissuto il suo viaggio: Denise Richards, Jon Cryer, il padre Martin, ma anche l’ex spacciatore, in un tentativo di ricomporre tutte le parti — luminose e oscure — della sua identità.
Redenzione pubblica e un addio agli eccessi
Secondo i dati più recenti sulle piattaforme streaming, «aka Charlie Sheen» è entrato nella top 10 globale di Netflix già nelle prime 48 ore dalla pubblicazione, segno che la curiosità attorno all’attore è ancora fortissima. La pubblicazione del memoir è accompagnata da una campagna social gestita direttamente dai figli, simbolo di una riconciliazione familiareche sembrava impossibile fino a pochi anni fa.
L’obiettivo, come ha dichiarato Sheen in una recente intervista, è “archiviare il passato”, ma senza rinnegarlo. Accettarlo, guardarlo in faccia e condividerlo: ecco il senso di queste due opere, che sembrano segnare la chiusura definitiva di un capitolo lungo trent’anni.
Per molti, Sheen resterà l’attore geniale e dannato, per altri sarà il simbolo di come si può cadere e rialzarsi. Ma oggi, è lui stesso a voler riscrivere la narrazione su di sé, e lo fa con una sincerità difficile da ignorare.