Pensioni 2026 via libera al Tfr come ponte per uscita anticipata a 64 anni

Tfr e pensione.

Tfr e pensione: una nuova strada verso l’uscita anticipata dal lavoro. - www.ireporters.it

Luca Antonelli

2 Settembre 2025

Misure allo studio permetterebbero di anticipare l’uscita dal lavoro usando il Tfr per raggiungere la pensione minima.

La discussione sul futuro delle pensioni entra nel vivo. In queste ore si valuta una proposta che potrebbe cambiare i tempi dell’uscita dal lavoro: usare il Tfr accantonato all’Inps come integrazione per raggiungere l’assegno minimo richiesto. Sul tavolo c’è l’ipotesi di opzione volontaria per andare in pensione anticipata a 64 anni, anche per chi rientra nel sistema misto contributivo‑retributivo. Una mossa studiata per dare ossigeno a chi ha avuto carriere discontinua, ma che fa discutere su equità e costi per i lavoratori.

Come funzionerebbe l’uscita anticipata con tfr

Da un lato, l’accesso alla pensione anticipata a 64 anni esiste già per chi ha percorso contributivo puro, ma prevede un assegno pensionistico pari almeno a tre volte l’importo sociale. La novità in fase di studio prevede di ammettere il Tfr accantonato all’Inps, trasformandolo in una rendita integrativa, calcolata in modo da completare il requisito minimo dell’assegno mensile.

Tfr e pensione.
Il passaggio dal lavoro alla pensione: ora c’è un’opzione in più. – www.ireporters.it

Se approvata, questa misura permetterebbe a un lavoratore con carriera mista di raggiungere la soglia necessaria, senza dover rinunciare all’uscita anticipata. Il meccanismo resterebbe volontario, ma implicherebbe una prestazione calcolata interamente con il sistema contributivo, con conseguenze dirette sull’importo finale. Questo, lo sappiamo, può rendere i risparmi pensionistici meno generosi rispetto ai metodi tradizionali.

Sul piano economico si parla di un impatto abbastanza contenuto per lo Stato, secondo la maggioranza, ma per sindacati e opposizioni la questione è dove si sta tagliando: si tratta di una risorsa che appartiene al lavoratore, il Tfr come salario differito, e rinunciarvi può cancellare diritti acquisiti.

Reazioni, scenari politici e prossimi passi

Le reazioni politiche non sono state uniformi. Le forze di maggioranza spingono sulla flessibilità in uscita, convinte che una platea più ampia possa respirare un po’ prima. Il sottosegretario al lavoro ha ribadito che questa opzione è pensata per chi ha carriere discontinue, con l’obiettivo di evitare pensioni troppo basse.

Sullo stesso fronte, si sta valutando di congelare l’innalzamento automatico dell’età pensionabile, previsto per il 2027, a fronte di un costo stimato sull’ordine dei 300‑400 milioni di euro l’anno. Anche qui, l’idea è evitare scatti in avanti nei requisiti, rendendo più agevole l’uscita per le fasce di età più mature.

I sindacati mettono in guardia: il Tfr va tutelato, non trasformato in leva di flessibilità. Se questa idea passasse, ritengono, si minerebbe la funzione sociale del Tfr come risparmio differito.

Il confronto politico è già acceso. La proposta sarà parte integrante della trattativa per la prossima legge di bilancio. In autunno vedremo se ci sarà via libera, con quali paletti, e con quale modalità sarà possibile ricorrere al Tfr come ponte tra lavoro e pensione.

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