Pensioni INPS, arriva l’aumento da gennaio: come funziona la perequazione 2026 per fasce

Aumenti

Aumenti sostanziosi per le pensioni già da gennaio-ireporters.it

Franco Vallesi

24 Settembre 2025

Arriva il ricalcolo legato all’inflazione: l’incremento medio sarà di 300 euro all’anno, senza domanda da parte dei pensionati.

Da gennaio 2026 le pensioni INPS saranno rivalutate automaticamente: ecco chi riceverà l’aumento e come verrà calcolato.

A partire dal 1° gennaio 2026, i pensionati italiani vedranno un aumento automatico dell’importo mensile dell’assegno previdenziale, grazie al meccanismo della perequazione legata all’inflazione. Si tratta di un aggiornamento previsto dalla legge, pensato per difendere il potere d’acquisto dei pensionati in un contesto economico in continuo mutamento.

Contrariamente a quanto riportato da alcune voci circolate online, non si tratta di un bonus mensile da 300 euro, bensì di un incremento progressivo, distribuito nel corso dell’anno, che in media si tradurrà in circa 300 euro complessivi nel 2026.

Il sistema prevede un calcolo a fasce, ideato per favorire soprattutto gli assegni più bassi, in modo da assicurare maggiore equità sociale e protezione per le fasce più deboli della popolazione.

Come funziona la perequazione INPS 2026 e a chi spetta l’aumento

Il meccanismo della perequazione si basa sull’adeguamento delle pensioni all’indice ISTAT dell’inflazione registrata l’anno precedente. Per il 2026, il sistema adottato sarà a blocchi progressivi, con percentuali differenziate in base all’importo della pensione:

  • 100% dell’inflazione riconosciuto per gli importi fino a 4 volte il trattamento minimo INPS

  • 90% per la parte tra 4 e 5 volte il minimo

  • 75% oltre 5 volte il minimo

Considerando che il trattamento minimo INPS per il 2025 era di 603,40 euro, si stima che quello del 2026 si attesterà attorno ai 612–620 euro, in base alle proiezioni ufficiali.

Inps
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Questo significa che chi percepisce, ad esempio, una pensione di 800 euro al mese, riceverà un incremento mensile stimato tra 13 e 15 euro, mentre per importi superiori, l’aumento sarà proporzionalmente ridotto.

Il ricalcolo sarà automatico e non richiederà alcuna domanda. L’INPS applicherà direttamente la rivalutazione sul cedolino di gennaio, che sarà consultabile sul sito dell’ente, tramite SPID, CIE o CNS, oppure con l’aiuto di patronati e CAF.

Le categorie che beneficeranno dell’aumento includono:

  • Pensioni di vecchiaia

  • Pensioni anticipate

  • Pensioni di reversibilità e ai superstiti

  • Assegni di invalidità previdenziale

  • Pensioni al minimo

Secondo le stime aggiornate al 2025, il tasso di rivalutazione previsto si colloca tra l’1,7% e il 2,5%, a seconda dell’andamento effettivo dell’inflazione entro fine anno. I dati definitivi saranno pubblicati da ISTAT e confermati dal Ministero dell’Economia, in collaborazione con INPS.

Cosa cambia per i pensionati nel cedolino di gennaio e perché non tutti vedranno lo stesso aumento

Molti pensionati noteranno un piccolo aumento mensile, visibile a partire dalla mensilità di gennaio 2026. Tuttavia, è importante chiarire che non tutte le pensioni cresceranno allo stesso modo, poiché l’aumento dipende:

  • Dall’importo attuale dell’assegno

  • Dalla fascia di appartenenza

  • Dal tasso effettivo di inflazione annuale

Questo sistema “a scalini” permette di tutelare maggiormente chi ha assegni più modesti, riducendo invece la perequazione per le pensioni più elevate.

Un esempio concreto:

  • Pensione di 800 euro: aumento mensile stimato 13–15 euro

  • Pensione di 1.400 euro: aumento mensile intorno a 18–22 euro

  • Pensione di 3.000 euro: aumento mensile intorno a 35–45 euro, ma con applicazione parziale dell’indice inflattivo

È fondamentale sapere che la perequazione non è fissa, ma soggetta a eventuali modifiche politiche e giuridiche, legate alla Legge di Bilancio o a decisioni del governo in carica. Il suo impatto sulle casse dello Stato è rilevante e spesso oggetto di dibattito politico, soprattutto in periodi di alta inflazione.

Anche per il 2026, l’aumento delle pensioni si affianca a misure parallele per i redditi bassi, come l’estensione delle detrazioni per over 75 e possibili interventi sul trattamento minimo, di cui si discute nell’ambito della manovra finanziaria.

Per verificare il proprio caso specifico, l’INPS consiglia di accedere al cedolino pensione online oppure rivolgersi al Contact Center INPS (803 164 da rete fissa, 06 164 164 da mobile) o a un patronato di riferimento, dove sarà possibile ottenere una simulazione personalizzata dell’aumento sulla base della propria fascia pensionistica.

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