Roma, Milano e Firenze a rischio paralisi. Ondata di scioperi nel trasporto

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In arrivo scioperi del trasporto. Scopri quando e quali città saranno colpite-ireporters.it

Franco Vallesi

3 Settembre 2025

Dalla protesta dei ferrovieri agli stop nei cieli italiani, fino ai disagi nei trasporti locali: ecco le date chiave e i settori coinvolti.

Il mese di settembre 2025 comincia con una mobilitazione generale nel settore ferroviario. Il primo sciopero nazionale è stato indetto tra le 21:00 di giovedì 4 settembre e le 18:00 di venerdì 5 settembre, coinvolgendo sia il trasporto passeggeri che quello merci. A promuoverlo sono il Sindacato Generale di Base e l’assemblea nazionale PdM/PdB del Gruppo Fsi.

Le aziende Trenitalia e Italo hanno pubblicato l’elenco dei treni garantiti a media e lunga percorrenza per cercare di contenere i disagi. Tuttavia, molte tratte regionali e locali potrebbero subire sospensioni o ritardi significativi, soprattutto nelle fasce non protette.

Questo sciopero si inserisce in un contesto sindacale già teso: secondo nuove rilevazioni del 2025, circa il 18% del personale ferroviario italiano ha aderito a iniziative di protesta negli ultimi 12 mesi, spinto da richieste di migliori condizioni contrattuali, più sicurezza e una revisione dei turni notturni.

Due scioperi nel settore aereo: voli a rischio il 6 e 26 settembre

Nei cieli italiani si prevede un doppio stop. Il 6 settembre, lo sciopero coinvolgerà per l’intera giornata i dipendenti delle compagnie EasyJet e Volotea, mentre quelli di WizzAir si fermeranno dalle 12:00 alle 16:00. Alla protesta parteciperanno anche addetti alla vigilanza e ai bagagli in diversi aeroporti italiani: Roma, Firenze, Pisa, Lamezia Terme, Crotone, Reggio Calabria, Catania e soprattutto Milano Linate, dove lo sciopero durerà 24 ore.

Aereo
Non solo trasporto urbano ma anche diversi scioperi aeroportuali e del trasporto commerciale-ireporters.it

Il secondo sciopero è stato convocato per il 26 settembre 2025 dal sindacato Cub Trasporti, e riguarderà l’intero settore: sia personale di terra che equipaggi di volo, con un impatto potenzialmente molto ampio su rotte nazionali ed europee.

Volotea ha confermato l’adesione anche a questo secondo sciopero, rendendo probabili cancellazioni su molte rotte italiane. Secondo i dati aggiornati del settore, oltre 75.000 passeggeri potrebbero essere coinvolti da ritardi o cancellazioni, con ricadute anche sul traffico degli aeroporti minori.

Proteste anche nei trasporti locali: scioperi in più città italiane

Oltre a treni e aerei, anche il trasporto pubblico locale sarà interessato da numerose agitazioni. A Roma, i lavoratori di Atac hanno indetto due scioperi di quattro ore: il primo si terrà giovedì 4 settembre dalle 8:30 alle 12:30, con richieste legate a turnazioni più eque e bonus produttività; il secondo è previsto per mercoledì 18 settembre dalle 20:30 alle 00:30, promosso dai sindacati Usb Lavoro Privato e Orsa Tpl.

Il 6 settembre si fermano anche i dipendenti della compagnia marittima Moby a Livorno, con uno sciopero volto a ottenere buoni pasto e il riconoscimento delle ore straordinarie.

L’8 settembre sono previsti scioperi del trasporto locale in Enna, Catania e Palermo per tutta la giornata, con servizio garantito solo nelle fasce 6:00–9:00 e 13:30–16:30. Il 15 settembre toccherà invece a Umbria, Toscana (Prato, Pistoia, Firenze, La Spezia) e Ravenna. A Ravenna l’agitazione sarà concentrata dalle 8:20 alle 12:30, mentre in Calabria, lo stesso giorno, sarà il settore ferroviario a fermarsi dalle 9:00 alle 17:00.

Il mese di settembre si preannuncia dunque complesso per i pendolari, con numerosi stop programmati in settori strategici e in fasce orarie sensibili. Chi deve viaggiare, soprattutto per motivi di lavoro o studio, è invitato a verificare con anticipo la situazione dei mezzi.

L’ondata di scioperi che sta colpendo il settore dei trasporti nel settembre 2025 riflette un malessere profondo che riguarda contratti stagnanti, condizioni di lavoro pesanti e scarso dialogo tra sindacati e aziende. A livello nazionale, si stima che circa 1 lavoratore su 4 nel comparto trasporti abbia partecipato ad almeno uno sciopero negli ultimi sei mesi, un segnale chiaro di disagio strutturale.

Il rischio è che questi disservizi si traducano in una progressiva perdita di fiducia da parte degli utenti, già provati da aumenti dei prezzi dei biglietti e tagli alle corse, soprattutto nelle aree meno servite.

In un contesto in cui la transizione ecologica richiederebbe un maggiore utilizzo del trasporto pubblico, la paralisi settoriale rischia di rallentare gli obiettivi climatici e di spingere nuovamente i cittadini verso il trasporto privato.

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