Scadenze fiscali di settembre: cosa bisogna pagare entro il giorno 16

Scadenze fiscali di settembre

Il calendario fiscale segna la data chiave del 16 settembre. - www.ireporters.it

Luca Antonelli

12 Settembre 2025

Dalla quarta rata delle imposte al saldo IVA, fino alle ritenute per locazioni brevi, ecco quali obblighi fiscali scadono il 16 settembre.

Il 16 settembre 2025 rappresenta una data chiave per contribuenti, imprese e professionisti. In quel giorno si concentrano numerosi versamenti fiscali che riguardano sia il saldo e gli acconti di imposte dirette, sia obblighi collegati a ritenute e adempimenti IVA. Si tratta di un appuntamento che, se non rispettato correttamente, può comportare sanzioni, interessi e complicazioni amministrative. La mole di scadenze richiede organizzazione e attenzione ai dettagli, poiché ogni categoria di soggetti coinvolti deve presentare versamenti con modalità e codici specifici.

Principali versamenti da effettuare entro metà settembre

Tra i versamenti più rilevanti spicca la rata a saldo IVA 2024, per chi ha optato per il pagamento rateale dopo la presentazione della dichiarazione. Questa rata deve essere calcolata tenendo conto della maggiorazione prevista per i mesi successivi al termine ordinario di versamento. È un adempimento che interessa migliaia di partite IVA, dalle piccole imprese agli studi professionali, e richiede precisione nel calcolo degli importi.

Scadenze fiscali di settembre
Gli obblighi fiscali che caratterizzano la metà del mese. – www.ireporters.it

Sempre entro il 16 settembre deve essere versata la quarta rata delle imposte per i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi. Si tratta sia del saldo relativo al 2024, sia del primo acconto per il 2025. Le imposte coinvolte sono l’IRPEF, l’IRES e l’IRAP, con la necessità di aggiungere la quota di interessi prevista per i versamenti rateali. Questo adempimento interessa in particolare chi ha esercizio coincidente con l’anno solare e ha approvato il bilancio nei termini di legge.

Non meno importante è il capitolo legato ai sostituti d’imposta. I datori di lavoro devono versare le ritenute operate su stipendi e compensi pagati nel mese precedente. Anche i condomini che hanno effettuato ritenute su appalti e prestazioni devono rispettare il termine, così come i gestori di locazioni brevi, che sono tenuti a versare la ritenuta del 21% sui canoni corrisposti. Si tratta di adempimenti che incidono su categorie molto diverse, ma tutte coinvolte nella rete di obblighi che caratterizza questa scadenza.

Altri adempimenti da non trascurare

Oltre ai versamenti già citati, il 16 settembre riguarda anche soggetti come le imprese di assicurazione, che devono versare le ritenute sui redditi di capitale derivanti da polizze, e gli enti che applicano il meccanismo dello split payment. Per chi opera nel commercio elettronico o in piattaforme di intermediazione ci sono scadenze specifiche collegate ai flussi di pagamento. Questo dimostra quanto sia ampio lo spettro degli obblighi concentrati in questa data.

Per chi rientra nei regimi agevolati, come i contribuenti forfetari o quelli soggetti agli ISA, è fondamentale controllare se le rateizzazioni seguono lo stesso calendario o se sono previste proroghe. Gli importi possono variare e, se i pagamenti non vengono effettuati correttamente, si rischia di perdere i benefici previsti. L’attenzione al corretto utilizzo dei codici tributo è essenziale: un errore nella compilazione del modello F24 può invalidare il versamento o generare anomalie difficili da correggere.

In questo quadro, la digitalizzazione gioca un ruolo determinante. La maggior parte degli adempimenti deve essere effettuata tramite canali telematici, con l’utilizzo obbligatorio del modello F24 online. Ciò comporta la necessità di pianificare in anticipo i pagamenti e di verificare la disponibilità di fondi sul conto utilizzato, evitando disguidi che potrebbero comportare ritardi e conseguenti aggravi.

Le conseguenze di un ritardo nei pagamenti

Il mancato rispetto delle scadenze comporta sanzioni e l’applicazione di interessi di mora. Per esempio, un pagamento tardivo dell’IVA o delle imposte sui redditi può far crescere rapidamente l’importo dovuto. In alcuni casi il legislatore consente il cosiddetto “ravvedimento operoso”, ossia la possibilità di regolarizzare la posizione con una sanzione ridotta se il pagamento viene effettuato entro termini brevi. Tuttavia, non sempre questa strada è conveniente: più passa il tempo, più la somma da versare aumenta.

Per i contribuenti che hanno scelto di rateizzare, saltare una scadenza può compromettere l’intero piano di pagamento. Anche per questo motivo il 16 settembre viene percepito come una delle date più delicate del calendario fiscale. Conservare le ricevute dei versamenti, verificare i codici tributo utilizzati e tenere traccia di ogni pagamento è un’abitudine fondamentale per evitare contestazioni future.

Il rispetto delle scadenze non riguarda solo le imprese, ma anche i singoli cittadini. Persone fisiche con seconde case affittate, piccoli imprenditori, liberi professionisti: tutti possono essere coinvolti. Ecco perché è necessario avere un quadro chiaro delle proprie obbligazioni e non rimandare all’ultimo momento.

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