Seneca, Cicerone e Ovidio tornano in libreria per insegnarci a vivere nel 2025

I grandi autori

Quando la lettura viene in aiuto. I grandi autori del passato come mentori per miglioraci la vita-ireporters.it

Franco Vallesi

4 Settembre 2025

I testi di Seneca, Cicerone, Ovidio e Plutarco escono in nuove traduzioni accessibili a tutti, con riflessioni su felicità, amore, amicizia e rispetto per gli animali.

Nel 2025, tra algoritmi, intelligenze artificiali e vite sempre più frammentate, il ritorno alla filosofia classica non suona come nostalgia, ma come urgenza. In un’epoca che corre veloce e dimentica, gli autori del passato tornano a farsi compagni di viaggio, capaci di dialogare con il nostro tempo e di indicarci, ancora, come restare umani. Perché chi ha scritto più di duemila anni fa, ha già vissuto i nostri stessi dubbi. Seneca ha affrontato il desiderio di felicità e la paura di non bastare. Cicerone ha cercato amicizie vere in mezzo alla delusione. Ovidio ha amato e sofferto, con ironia e profondità. Plutarco ha ascoltato gli animali e ci ha chiesto: siamo davvero superiori?

ROI Edizioni pubblica in questi giorni una nuova collana di classici greci e latini in traduzione moderna, pensata non per essere studiata, ma per essere vissuta. I testi si leggono come conversazioni, grazie a un lavoro accurato fatto da insegnanti di greco e latino, capaci di unire la profondità della cultura classica con l’esperienza quotidiana tra i banchi di scuola. Sono libri per chi ha amato il liceo, ma anche per chi non ha mai aperto il De vita beata e ora sente il bisogno di una bussola che non invecchia mai.

Seneca e la felicità come scelta quotidiana

Come si vive una vita felice? Se lo chiede Seneca nel De vita beata, scritto nel 58 d.C. ma più attuale di molte guide moderne. Il filosofo romano non crede che la felicità sia un privilegio riservato a pochi o un traguardo da raggiungere: è una scelta interiore, un cammino di consapevolezza. La felicità nasce dalla virtù, dalla capacità di non essere dominati dai beni, ma di gestirli con misura.

Letture utili
Seneca, Ovidio, Cicerone e tanti altri autori che con i loro testi ci aiutano a vivere-ireporters.it

Nel mondo di oggi, dominato da ansie, fretta e senso di inadeguatezza, recuperare il pensiero di Seneca diventa una cura. La sua idea di serenità attiva – non apatia fredda, ma padronanza delle passioni – ci invita a guardare dentro noi stessi, a chiederci cosa davvero ci rende vivi. Non è il successo, non è il potere, non è l’apparenza. È il bene, la coerenza, la capacità di coltivare relazioni vere. Seneca non è un predicatore, è un uomo immerso nel mondo che cerca equilibrio, e ci insegna che la filosofia è uno strumento per vivere meglio, non un lusso da intellettuali.

Cicerone e il valore rivoluzionario dell’amicizia

In un’epoca in cui le amicizie si misurano con like e messaggi brevi, Cicerone ci riporta al cuore del legame umano. Nel Laelius de amicitia, scritto nel 44 a.C., poco dopo la morte della figlia Tullia, Cicerone riflette sull’essenza dell’amicizia come dono gratuito e radicale. Non esiste vera amicizia, scrive, senza onestà e reciprocità, e il tempo dedicato a chi amiamo è cura profonda, mai tempo sprecato.

In un mondo sempre più individualista, il testo si legge come un manuale per ritrovare il senso del legame, un invito a chiedere meno e offrire di più, a non lasciarsi consumare dalle “occupazioni” che ci sottraggono il tempo per coltivare ciò che conta. L’amicizia è uno spazio di libertà, un’alleanza che resiste alle mode e alle convenienze. Le sue parole – allora come oggi – curano e orientano, proprio perché nate da una ferita, non da un concetto astratto.

Plutarco e la voce dimenticata degli animali

Gli animali non parlano, ma pensano. E sentono. È questo il messaggio che arriva forte dal Gryllus, il dialogo di Plutarco in cui Ulisse parla con un animale trasformato da Circe. E quello, sorprendentemente, non vuole tornare uomo. Perché gli animali, dice, non sono corrotti dalla sete di potere, non mentono, non uccidono per ambizione. Vivono secondo natura.

Nel tempo del cambiamento climatico, del dibattito sull’etica alimentare e del riconoscimento dei diritti degli esseri senzienti, la riflessione di Plutarco appare incredibilmente moderna. Condanna il consumo della carne come gesto di arroganza e propone una visione dell’uomo non al centro del mondo, ma parte di un tutto vivente. Il rispetto per gli animali non è solo una questione morale, è un passo verso una civiltà più umana. La sua è una filosofia vegetariana e dolce, capace di generare domande anche scomode, ma necessarie.

Ovidio e l’arte di amare (e disamare)

L’amore confonde, ferisce, trasforma. Eppure, non smette di attrarci. Per Ovidio, poeta raffinato e irriverente, l’amore è gioco e strategia, ma anche conoscenza. Nei suoi scritti, in dialogo con Cupido, ci mostra che si può imparare ad amare, ma anche a non amare, quando l’amore ci consuma. La sua voce è leggera e profonda insieme, capace di sgonfiare i sentimentalismi e riportare al centro il desiderio e la dignità.

In un’epoca che chiede relazioni fluide e immediate, Ovidio ci invita a fermarci, a riflettere sul perché ci leghiamo, ci innamoriamo e a volte soffriamo. Non c’è cinismo nei suoi versi, solo uno sguardo disincantato e tenero, che ci insegna a ridere dei drammi del cuore senza sminuirli. Il suo consiglio? Non idealizzare. Ricordare i difetti. Distrarsi, viaggiare, ritrovare se stessi fuori dalla coppia. L’amore è un’arte. E anche la sua fine può essere, a suo modo, una rinascita.

I classici non passano mai perché non passano di moda: non ne hanno bisogno. La loro forza sta nell’ascoltare l’uomo, in ogni tempo, con parole che attraversano i secoli e arrivano dritte al cuore. In un mondo che cambia, la filosofia antica diventa ancora una volta una guida pratica, una forma di resistenza all’omologazione, una proposta viva e umana. Non polverose reliquie scolastiche, ma strumenti per vivere meglio, per pensare con la propria testa, per amare con più coraggio.
Per vivere con più verità.

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