Videogiochi e depressione nei ragazzi – i nuovi dati sul binge gaming allarmano gli esperti

Gaming

Gli esperti avvertono: troppi videogiochi sarebbero nocivi per la salute psichica dei figli-ireporters.it

Franco Vallesi

11 Settembre 2025

Uno studio su 2.500 studenti rivela che giocare online per oltre 5 ore consecutive è legato a depressione, insonnia e scarso rendimento.

Il binge gaming tra bambini e adolescenti non è solo una questione di tempo libero, ma un comportamento a rischio che può incidere pesantemente sulla salute mentale e sul rendimento scolastico.

Il confine tra svago digitale e disagio psicologico è sempre più sottile. A dimostrarlo è un recente studio pubblicato su Plos One e condotto dall’Università di Hong Kong, che ha indagato gli effetti del binge gaming, ovvero il gioco compulsivo per sessioni superiori a cinque ore consecutive.

Secondo i dati raccolti su un campione di oltre 2.500 studentitra scuole primarie e secondarie, il fenomeno è diffuso e preoccupante, con ricadute concrete su sonno, umore e rendimento scolastico.

Un ragazzo su tre gioca in modo compulsivo, con gravi effetti sulla psiche

Il binge gaming non è più un’abitudine rara. Quasi il 32% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di praticarlo regolarmente, con un’incidenza più alta tra i maschi (38,3%) rispetto alle femmine (24%). Ma ciò che emerge con forza è che i ragazzi coinvolti in questo tipo di gioco mostrano livelli significativamente più alti di disturbo da gioco online (IGD), ansia, depressione e stress rispetto ai coetanei che non si dedicano al gaming prolungato.

Lo studio ha messo in luce anche una diminuzione della qualità del sonno, in particolare tra le ragazze, e una riduzione del rendimento scolastico generalizzata. Questo scenario pone interrogativi urgenti sull’impatto neuropsicologicodell’esposizione prolungata ai videogiochi in età evolutiva.

Conseguenze
Troppo ore consecutive di gaming, potrebbero portare in futuro a serie problematiche neurologiche-ireporters.it

Una delle analisi più interessanti dell’indagine riguarda il modo in cui il genere incide sull’esperienza videoludica. Se per molti ragazzi il gioco online rappresenta una forma di socialità, per molte ragazze risulta essere una strategia di coping per affrontare situazioni già segnate da isolamento o solitudine.

Le giocatrici compulsive riportano infatti livelli ancora più alti di disagio psicologico rispetto ai coetanei maschi: depressione, ansia, stress e senso di esclusione sono significativamente più marcati. A peggiorare la situazione, ci sono anche episodi di molestie online subite durante le sessioni di gioco multiplayer, una realtà che aggiunge un ulteriore livello di vulnerabilità e frustrazione.

I segnali da non ignorare e il bisogno di prevenzione

Il disturbo da gioco online è già riconosciuto ufficialmente nel DSM-5, il manuale di riferimento per la diagnosi psichiatrica, e viene sempre più spesso monitorato dalle scuole e dai pediatri. Tuttavia, lo studio dell’università di Hong Kong propone un approccio ancora più preventivo: valutare il binge gaming come indicatore precoce di rischio.

Identificare i giovani più esposti a questo tipo di comportamento compulsivo, spiegano i ricercatori, permetterebbe di intervenire prima che i sintomi diventino gravi, impostando percorsi di supporto mirati e coinvolgendo sia le famiglieche gli insegnanti.

Nel 2025, il gaming è una parte fondamentale della cultura giovanile, ma la differenza tra uso e abuso è sottile e va osservata con attenzione. Non basta limitare il numero di ore davanti allo schermo: serve una riflessione più ampia sui bisogni affettivi, relazionali e psicologici di bambini e adolescenti.

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