Villa Literno – Fabbrica del pomodoro su un terreno confiscato

A Villa Literno una fabbrica del pomodoro su un terreno confiscato. E’ il progetto oramai entrato nella fase esecutiva, che prevede la creazione di una startup che trasformi la materia prima.

Oro rosso di Villa Literno

La fabbrica per la trasformazione del pomodoro a Villa Literno, sorgerà su un bene confiscato al clan Tavoletta, dove sorge un capannone di circa 300 metri quadrati. Con i fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Interno (1,4 milioni di euro) sarà possibile avviare una startup che lavori nel campo dell’agricoltura, riqualificare ed attrezzare il capannone, in modo da renderlo in tutto e per tutto un’industria impegnata nella trasformazione della materia prima. Così l’oro rosso di Villa Literno diventa anche un riscatto sociale, dato che in questo modo “doneremo di nuovo ai cittadini un bene sottratto alla camorra” fa sapere il sindaco Nicola Tamburrino che aggiunge: “Il progetto è già nella fase esecutiva, ora bisognerà appaltare i lavori”. La nuova fabbrica avrà come obiettivo anche quello di creare lavoro sul territorio, sfruttando la sua vocazione naturale: ovvero quell’agricoltura.

Missione integrazione

Il progetto della costruzione della fabbrica per la trasformazione del pomodoro di Villa Literno ha anche un altro obiettivo, ovvero quello di creare integrazione. Una parte collaboratori che saranno impegnati all’interno della struttura, saranno migranti che vivono sul territorio. Creando questa collaborazione si vogliono eliminare totalmente le barriere culturali ed il pregiudizio, puntando ad una integrazione completa ed al rispetto della dignità umana, attraverso l’offerta di lavoro. Il progetto guarda lontano e punta soprattutto a coinvolgere i giovani del territorio, avvicinarli di nuovo all’agricoltura che può offrire ancora molto. Gli stessi ragazzi possono dare tanto a questo settore, attraverso la voglia di fare e l’innovazione che possono portare uno sviluppo a tutto il territorio liternese.

 

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