Castel Volturno, Sarri e i sindaci juventini nella patria del training center della SSC Napoli

di Fabio Mencocco – Dall’annuncio di domenica pomeriggio a Napoli, in Campania e nel mondo dei tifosi della SSC Napoli non si parla d’altro. Maurizio Sarri alla Juventus rappresenta per la maggior parte dei tifosi napoletani un tradimento, forse uno di quelli più cocenti ancor più di quello messo in atto da Gonzalo Higuan e da Core ‘ngrato Altafini. Eppure il territorio casertano e non solo è disseminato di tifosi della Juventus ed a Castel Volturno dove ha sede il training center del Napoli, gli ultimi due sindaci sono di fede bianconera.

Sarri alla Juventus. Dimitri Russo: “Via alla rivoluzione”

La delusione tra i tifosi napoletani è tanta, il passaggio di Sarri alla Juventus per tanti è diventato un vero e proprio tradimento. Quello di un personaggio che ancora prima del dito medio ai tifosi juventini dello scorso 22 aprile, rei di aver insultato Napoli ed i napoletani, si era schierato a difesa di un popolo ed un’idea poi confluita nel concetto di Sarrismo, quello che ha dato vita ad un nuovo vocabolo sul Treccani e che si estendeva non solo sul rettangolo di gioco, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Ecco in quel concetto ora si dovranno rispecchiare i tifosi della Juventus, una curiosità che ha colpito anche l’ex sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo, più volte attaccato durante il suo mandato per la sua fede bianconera: “Con Sarri la Juve attua una vera e propria rivoluzione che teoricamente dovrebbe mandare in soffitta la teoria juventina del vincere sempre e comunque a discapito del bel gioco. Sono assai curioso di vedere quindi come si concilia la bellezza del gioco con appunto la necessità di continuare a vincere” dice Russo esponente di centro sinistra, che da qualche settimana ha lasciato il testimone a Luigi Petrella candidato di centro destra, che ha idee diametralmente opposte al suo predecessore ma che con lui condivide il tifo proprio per la Juventus. “Non condivido le critiche dei tifosi napoletani e juventini su una scelta che è solo professionale, in un calcio moderno per cui i sentimenti, le affermazioni da tifosi fatte dagli allenatori e l’attaccamento alla maglia lasciano il tempo che trovano e sono anacronistici” conclude Russo ai nostri microfoni.

Dalla banca alla…’fabbrica’

Nonostante anche nel calcio oramai i sentimenti siano un lontano ricordo, vedi l’addio di Totti e De Rossi alla Roma, c’è ancora qualche romantico che sperava in Sarri, nel sarrismo e nell’ultimo baluardo di una presa di quel palazzo indicato come simbolo di un potere da abbattere. Maurizio Sarri era diventato quel simbolo di chi sogna di fare la rivoluzione, di chi aveva trovato nello stile dell’allenatore nato a Bagnoli, un modello da ammirare e seguire.
Con il passaggio alla Juve molti tifosi napoletani e sarristi stanno mettendo in dubbio la ‘fede’ nel sarrismo, tanto che gruppi storici presenti sui social come la pagina Sarrismo-Gioia e Rivoluzione hanno deciso di sciogliere la fila. Tanti ex tifosi di Sarri considerano il trasferimento a Torino come un cambiamento radicale, paragonabile a quello che aveva accompagnato Maurizio Sarri nei suoi primi anni di carriera quando aveva deciso di lasciare il posto sicuro in banca per accettare un incarico sui polverosi campi di periferia dello Stia. Un gesto forte che tanti avevano ammirato e che dava l’idea di chi fosse Sarri ed il suo pensiero, che lo ha portato a fare tanta gavetta fino a giungere alla meritata vittoria dell’Europa League con li Chelsea. Dall’annuncio di domenica in poi per molti tifosi tutta questa ideologia si è disgregata, perché è come se Sarri, accettando la Juventus, fosse passato ad un sicuro posto in ‘fabbrica’.

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